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20 ago 2017

Eccoci a Ferragosto!

di Luciano Caveri

Le "feste comandate" - in origine quelle imposte dalla Chiesa, cui si sono aggiunte festività civili - sono come boe nel mare degli anni della nostra vita. Mutano significato, ma sono sempre lì in agguato e naturalmente le festeggio, anche se cerco di non essere proprio pecorone su che cosa fare. Oggi, ad esempio, non sarò stanziale, come da regole di Ferragosto, ma "on the road" per riportare mia madre dal mare. La parola "Ferragosto" - lo ricordo a me stesso, riuscendo a dimenticarlo di anno in anno - deriva dal latino, "Feriæ Augusti", la festa pagana, introdotta in onore dell'imperatore romano Augusto (proprio lui il fondatore della "nostra" Augusta Prætoria), con cui, dal primo giorno del mese di agosto si celebrava la raccolta dei cereali.

Questa celebrazione che di solito veniva festeggiata più avanti in settembre, alla fine del ciclo della stagione estiva, venne spostata sempre da Augusto all'inizio del mese che porta il suo nome. Le "Feriæ augusti" si dipanavano tra riti collettivi e banchetti, bevute e momenti erotici libertini, a cui tutti potevano partecipare, comprese schiavi e serve, raggiungendo il loro picco il 15 del mese. La Chiesa decise di cristianizzarlo, così, nel secolo VI, le "Feriæ augusti" vennero assorbite e trasformate nella ben più seria celebrazione dell'Assunzione in cielo di Maria Vergine che, terminata la sua vita terrena, fu elevata alla gloria celeste. Ma la parte pagana rimase intatta nella logica di contaminazione, verrebbe da dire di sincretismo, che ha reso forte il cristianesimo, abile ad innestarsi sul pregresso. Pensate alla Francia: si festeggia anche da loro - vale per i cattolici - l'Assunzione, ma resta il residuo laico di una festività civile. Traggo dal sito agirenfrancais: "En 1806, Napoléon Bonaparte alors Empereur décrète que le 15 août deviendra la Saint Napoléon. Cette date n'a pas été choisie par hasard. Il s'agit en fait du jour de signature du Concordat de 1801 rétablissant la religion catholique en France et c'est aussi le jour de naissance de Napoléon. Ce jour-là représentait donc la Saint Napoléon, le rétablissement de la religion catholique et le jour de la Vierge Marie. Le 15 août deviendra donc entre 1806 et 1813 tout naturellement la Fête Nationale Française. Et ce n'est qu'en 1880 que le 14 juillet deviendra l'actuelle Fête Nationale et que le 15 août sera déclaré jour férié". Per altro oggi questa festa sembra avere per tutti noi un ulteriore significato, come ha osservato il giornalista e scrittore Carlo Grande, segnalando cosa capiterà da domani: «Bene, anche Ferragosto è passato, momento liminale, un valico, il vero capodanno laico: Natale ha i regali, i buoni propositi, le riunioni di famiglia, è tutto organizzato; qui siamo in balia di noi stessi, dispersi in località montane marine o lacustri in attesa di tornare al lavoro. Osserviamo la nostra ombra, il nostro lato oscuro, sentiamo che qualcosa è finito e che un’altra stagione ricomincia. Ascoltiamo i gabbiani, le anitre su un lago o fiume, musiche di bar o discoteca, l'altoparlante in spiaggia o i fischi delle marmotte, se siamo in montagna". Insomma un punto a capo, che si trascina nei giorni successivi, ma più incisivo del Capodanno! Ma se avete un bimbo piccolo come non ricordare la filastrocca di Gianni Rodari? «Conosco un bambino così povero che non ha mai veduto il mare: a Ferragosto lo vado a prendere in treno a Ostia lo voglio portare. "Ecco, guarda, gli dirò questo è il mare, pigliane un po'!" Col suo secchiello, fra tanta gente, potrà rubarne poco o niente: ma con gli occhi che sbarrerà il mare intero si prenderà».