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06 apr 2017

La Valle d'Aosta annessa alla Svizzera

di Luciano Caveri

La notizia sarà ufficializzata oggi e si preannuncia una conferenza stampa per questo pomeriggio attraverso un collegamento video triangolare fra Aosta, Berna e Roma. La sigla iniziale è già stata scelta e sarà "Montagnes Valdôtaines" eseguita da corni alpini provenienti dai Grigioni. Dal 1° Aprile del prossimo anno, avendo dunque a disposizione dodici mesi per mettere a punto tutti i meccanismi necessari per l'annessione, la Valle d'Aosta diventerà la 27esima Repubblica della Confederazione Elvetica. Era dal 1978, quando divenne Cantone il Jura che non nasceva un nuovo Stato e per altro è la prima volta che questo avviene con un distacco vero e proprio da uno Stato confinante, in questo caso l'Italia.

Come si sa la trattativa si è svolta in questi anni nella segretezza più assoluta, anche se qualche fuga di notizie si era già avuta nel 2010 con una notizia che così comparve sulla stampa elvetica: "Le Conseil fédéral ne veut pas inviter les régions limitrophes à adhérer à la Suisse. Selon lui, ce serait un geste malvenu à l'égard des pays du voisins. Pas question dès lors pour le Conseil fédéral de modifier en ce sens la constitution. L'idée émane du conseiller national Dominique Baettig. L'UdC jurassien, soutenu par plusieurs collègues de parti, voudrait permettre l'accueil, en tant que nouveaux cantons, des régions limitrophes dont une majorité de la population le souhaiterait. Outre l'Alsace et la Savoie, il cite à titre d'exemple le Val d'Aoste, le land autrichien du Voralberg et son homologue allemand de Bade-Wurtemberg. Ce serait «un acte politique inamical, que les Etats voisins pourraient considérer, à juste titre, comme provocateur», lui répond le gouvernement. Une telle révision de la constitution violerait en outre les règles fondamentales du droit international, qui ne reconnaît pas un droit général à la sécession". In realtà in questi anni un lavorio delle reciproche diplomazie, al di là della smentita ufficiale, era notizia diffusa e qualche eco di tanto in tanto filtrava dal mondo della politica. Si parlava di incontri segreti in rifugi del Monte Rosa, di capannelli nel corso delle "Batailles de Reines", di un fitto confronto avvenuto all’Ospizio del Gran San Bernardo per definire alcuni passaggi giuridici necessari, specie nei confronti dell'Unione europea che farà da garante per un passaggio morbido da uno Stato all'altro anche con alcuni benefit previsti sul breve termine, come il ritorno dei "Buoni benzina" e "Vignettes" gratuite per transitare sulle autostrade. In particolare ad Aosta, sin da questo fine settimana, inizierà a riunirsi un gruppo tecnico con il compito di redigere la Costituzione del Cantone della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Mentre negli uffici dell'attuale Amministrazione si prevede la distribuzione di orologi a cucù e nelle mense scolastiche è stata stabilita "raclette" obbligatoria e cioccolato distribuito a gogò. Giubilo alla Presidenza della Regione, malgrado sia previsto un Commissario proveniente dall'Appenzeller per governare la transizione, perché il fiore simbolo della Svizzera è la Stella Alpina, come il movimento politico risultato vincente nel ribaltone di Giunta, che ha preceduto di poco l'annessione elvetica. Già si sapeva che questo passaggio alla Confederazione prima o poi sarebbe avvenuto nel solco della Storia, dopo secoli di reciproco interesse e non solo per le note origini di Guglielmo Tell, la cui mamma era originaria del villaggio walser valdostano di Alpenzù. Inoltre, come noto, se la Valle d'Aosta nel Cinquecento avesse scelto con Calvino il protestantesimo saremmo sin da allora un Cantone svizzero o lo stesso sarebbe avvenuto se, nel secondo dopoguerra, l'opzione di una Valle d'Aosta aderente alla Confederazione - che fu discussa con autorità elvetiche - fosse stata quella vincente. Ora, infine, la svolta storica su cui pare che la politica valdostana abbia finalmente trovato l'unanimità senza discussioni sul numero legale. Per altro la frase di Emile Chanoux apposta sulla parete del Consiglio Valle "Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux, ils sont fait pour éclairer le monde ; en général ils ne sont pas de grands peuples par le nombre, ils le sont parce qu'ils portent en eux la vérité et l'avenir" evocava già la forza del federalismo svizzero. Ora sul Cervino sventola bandiera rossocrociata.