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11 dic 2014

L'e-commerce che si espande

di Luciano Caveri

Tempo di scelta dei regali natalizi. Senza troppo scavare nel significato del dono, resta valida una frase dell'antropologo francese Marcel Mauss «On se donne en donnant», tratta dal suo libro del 1924, fondamentale proprio per chi si occupi dell'economia del dono. Personalmente provo piacere sia a ricevere un regalo, sia a farlo, e mi sforzo, in questo periodo di "tour de force" dello scambio del dono, di evitare di trovarmi all'ultimo momento con l'acqua alla gola. Noto, guardandomi attorno, come Natale dopo Natale cresca il fenomeno dell'e-commerce, il commercio elettronico attraverso Internet. "Lex24" del "Sole - 24Ore" così inquadra il fenomeno: "L'e-commerce è una forma di commercio e vendita di beni o servizi che si effettua attraverso Internet, con piattaforme IT di diverso genere e struttura (n.d.r.: le diverse tecnologie), a seconda che di gestiscano beni o servizi propri o di altri ed a seconda del tipo di rapporto (eventuale) che si instauri con i titolari della merce o dei servizi compravenduti ovvero, ancora, che il titolare di alcuni diritti di privativa si strutturi per fornire linee guida o altro ai propri rivenditori". Ovvio quindi che la gamma di acquisti sia vastissima e si allarghi sempre più lo spettro delle offerte, di cui la merceologia da regalo è un tassello. Più avanti si precisa: "Credo che il consumatore sia molto tutelato in Italia per le vendite on-line. La normativa è molto stringente e prevede obblighi talvolta maniacali di informativa da parte dei titolari o gestori dei siti, condizioni di vendita e di pagamento chiare ed esplicitate, possibilità di esercitare recesso per il consumatore se cambia idea sull'acquisto. E poi le sanzioni sono importanti per i gestori di siti che trasgrediscono". In effetti quando cominciai a comprare via Web avevo tre timori: il primo era l'uso della carta di credito e il rischio di prelievi illegittimi o di clonazioni, il secondo era la preoccupazione che, al posto del prodotto prescelto, mi arrivasse un mattone, come esemplificazione perfetta del rischio di incorrere in una truffa, il terzo riguardava la restituzione della merce per qualunque tipo di problema si verificasse. Oggi chiunque si muova con un minimo di attenzione sa che è pieno di siti affidabili per la sicurezza dei pagamenti, la rispondenza fra merce promessa e ricevuta e soprattutto ci sono sistemi di restituzione rapidi e efficaci. Si sta anche affinando la consegna degli acquisti tramite i corrieri. In questi giorni, ho potuto testare il sito di una "griffe" famosa e devo dire che, oltre ad una facilità nell'identificazione del prodotto ben descritto e illustrato, c'è stata un'efficacia del sistema di acquisto, completata non solo da puntuali messaggi via sms e via mail sullo stato della spedizione della merce, ma anche - a causa di un mio errore nei dati di fatturazione - ho ricevuto da un call center una richiesta di spiegazione assai utile, che mi ha consentito di completare con facilità per telefono l'acquisto fatto con errore on line. Fa da contraltare una cattiva esperienza: un amico mi ha mandato un indirizzo Web di un supposto sito "Moncler", che sembrava facesse prezzi stracciati, dopo la celebre inchiesta di "Report" sui piumini. Avessi seguito il primo impulso, di fronte ad una liquidazione così incredibile come risposta - pensavo - ad una crisi del marchio presso i consumatori, avrei preso una fregatura. Il sito, per alcune difformità linguistiche, è apparso poi essere un abile tarocco, che avrebbe "risucchiato" i dati della mia carta di credito. Segno che certi "affaroni" devono far scattare un campanello d'allarme. Ciò detto, resta scontato che l'e-commerce, con tutte le accortezze del caso, sarà sempre più presente nella nostra vita quotidiana.