Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
12 giu 2013

Grillo e i tanti volti

di Luciano Caveri

Nell'Enciclopedia italiana, sotto la parola "grillo", c'è una prima parte, che è già una pista, dedicata al noto insetto: "Grillo (latino gryllus; francese grillon; spagnolo grillo; tedesco Grille; inglese cricket). - Genere d'Insetti (...) I Grillidi vivono nei campi, alcuni sulle piante o anche nelle abitazioni; sono quasi tutti fitofagi, di abitudini notturne; per lo più corrono, ma possono spiccare salti. I maschi di molte specie posseggono un organo stridulante, che produce il ben noto e caratteristico cri-cri. Tale suono, che è un richiamo amoroso, è prodotto dallo sfregamento dell'elitra destra, o superiore, sull'inferiore: le nervature salienti, provviste di denticoli, e la membrana dell'elitra tesa fra queste costituiscono l'organo stridulante". Verrebbe da dire che questo rumore - nomen omen e pure verso - è diventato in questi mesi una delle caratteristiche della politica italiana, in cui Grillo è diventato un vero "Grillo parlante" su tutto, specie dopo aver avuto un successo elettorale nelle politiche, poi ridimensionato anche in Valle e che ora a Roma subisce le prime perdite nel Gruppo. Ricordo questa frase piuttosto ammonitrice che Carlo Collodi, nel libro su Pinocchio, mette in bocca al suo grillo parlante che dice al celebre burattino: "Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!". Ma quel che colpisce nella "Treccani" è la parte dedicata al folklore: "Il grillo riceve nelle tradizioni popolari nomi allegorici (cavallo delle fate, Cheval du bon Dieu, eccetera) e attributi ora benefici, ora malefici. Talvolta rappresenta uno spirito demoniaco, che si mostra nei campi di frumento e può assumere la forma di spettro. Le massaie e i fanciulli ne scongiurano i danni, recitando il ritornello: "Grillo, bel grillo - se vuoi marito, dillo - se non ne vuoi - bada ai fatti tuoi". Talaltra è uno spirito del focolare e preannunzia con la sua presenza lieti avvenimenti. Spesso il pregiudizio è legato al suo verso, ritenuto pronostico di fortuna, di ricchezza, di prossime nozze, di bel tempo. Se la voce del grillo si ode dentro il camino, la casa è immune da sortilegi e fatture. Da siffatte credenze, forse, trae origine la fiera del giorno dell'Ascensione in Firenze. Come amuleto il grillo è assai diffuso: l'effigie è incisa in gemme e medaglie; e la polvere, che si ottiene dopo averlo disseccato, è largamente usata nella medicina popolare". Chissà, dunque, nel mistero dei cognomi, perché Grillo si chiama Grillo per via dei suoi avi. Io penso che, mondato dalla violenza e dall'aggressività, il fenomeno dei "grillini" - complesso e contraddittorio - vada esaminato con attenzione e rispetto. Personalmente credo, però, che Grillo farebbe bene a tornare alla sua straordinaria verve di comico: la vis comica è un'arma straordinaria anche in politica.