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11 ott 2012

L'esprit de l'escalier

di Luciano Caveri

Non bisogna, a fronte di questa situazione di attacco alla nostra autonomia speciale, avere un atteggiamento che anche in italiano si definisce con un interessante francesismo "esprit de l'escalier". Una spiegazione dell'espressione la traggo dal sito francese assai simpatico espressio.fr: "D'où vient donc cette appellation? Dans son ouvrage "Paradoxe sur le comédien" écrit entre 1773 et 1778, Diderot disait : «l'homme sensible comme moi, tout entier à ce qu'on lui objecte, perd la tête et ne se retrouve qu'au bas de l'escalier». Il voulait dire par là que si, au cours d'une conversation, on lui avait objecté quelque chose, il en perdait ses moyens et ce n'était qu'une fois sorti, arrivé en bas de l'escalier de son hôte (donc trop tard), que la réponse qu'il aurait dû faire lui venait à l'esprit. L'escalier est ici le symbole de la déception de n'avoir pas dégainé à temps la réplique qui tue et qui met les rieurs de son côté, celle qui permet de briller en société". Noi valdostani non dobbiamo magonare, scendendo le scale, per cose che avremmo dovuto dire e non abbiamo detto. So bene quanto da noi la battuta esista e , in una casistica dall'allegria pura all'umorismo sardonico, possa essere pronta e cambi anche a seconda della zona di provenienza (i numeri uno restano gli ayassin). Ma in politica non siamo in società, ci sono logiche in cui le battute non bastano e bisogna usare la voce forte e chiara, quando si ritiene che si crei una situazione intollerabile. Io sono in questa fase e l'ho fatto non più tardi di ieri sera al "Conseil fédéral" dell'Union Valdôtaine, dove capita - per la democrazia, anzitutto - che non molti rompano il silenzio. Non perché manchino i temi, ma per timore di dire qualcosa di inopportuno. Mentre il dibattito obbliga a dirsi le cose, comprese quelle sgradevoli. Chi ci voglia male è complesso da dire e mi riferisco all'ovvia banalità che non solo da fuori vengono i nemici (la logica delle "serpi in seno"). Ma da fuori ne arrivano di veleni e di miasmi e mi pare che esista ancora una qual certa timidezza nella reazione. Mentre certe cose più che nella tromba delle scale (o nei bar) vanno dette sempre più nei luoghi deputati e arrischiando anche proteste non solo istituzionali. Ma i valdostani ci sono? Altrimenti davvero «Roma doma».