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10 ott 2012

L'Abbé Trèves, un esempio

di Luciano Caveri

Le parole scritte in vecchie lettere possono essere commoventi e restituirci situazioni inattese. "Mardi dernier ayant rencontré l'aîné des Caveri pendant que je venais chez M. Lale pour la réunion de la Direction, je l'ai invité espérant que cela aurait servi à mieux l'ambianter. Comme vous l'avez vu, c'est un jeune homme très intelligent, sérieux, catholique et foncièrement valdôtain. Il voit le problème valdôtain d'une manière juste. Je ne sais s'il a demandé à son Père le consentement pour entrer dans notre Association. Dans tous les cas M. l'ex Préfet Caveri est avec nous d'idée tout comme son fils. Le fils Caveri, et ce pour votre règle, a des idées libérales en politique et est un antifasciste prononcé". Così nel maggio del 1929 Emile Chanoux scriveva in una lettera all'Abbé Joseph-Marie Trèves, citando mio zio Séverin, mio nonno René e poco più avanti in una parte che non riporto citerà un altro mio zio, Antoine, che di lì a poco entrerà anche lui nella "Jeune Vallée d'Aoste", di cui faceva parte anche mia nonna Clémentine Roux. Mio papà, che aveva diciotto anni quando l'Abbé Trèves morì, lo ricordava spesso ospite a pranzo nella casa di famiglia in via Sant'Anselmo. Questo per rendere vicino e umano questo ambiente della piccola città di Aosta d'allora, che oggi è difficile capire ma senza la quale la Valle d'Aosta non sarebbe quella di oggi. E va sempre rimarcato il ruolo del Clero valdostano, che avuto nell'Abbé Trèves - fondatore della "Jeune Vallée d'Aoste" - un esempio mirabile, ma nient'affatto isolato. E' quella piccola élite che tenne viva la valdostanità, mentre il fascismo faceva proseliti, e c'era chi si contrapponeva alla distruzione di lingua e cultura nel nome di un antifascismo sfociato poi nella Resistenza armata. Radici da ricordare in tempi difficili come questi in cui, in una logica insinuante, torna con prepotenza una visione centralista che ha elementi autoritari da tenere sotto osservazione. Anche per questo - per onorare la memoria - sarò domani ad Emarèse per l'inaugurazione del "Centre d’études" dedicato all'Abbé Trèves, che veniva da questo piccolo Comune. Trovo che mai come oggi certe figure, imbevute di cultura e di impegno politico e sociale, debbano essere un punto di riferimento.