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29 feb 2012

Federalismo!

di Luciano Caveri

Non vorrei apparire Matusalemme, perché rispetto alla media di vita (facendo le corna) mi sento un giovinastro, ma è vero che ho attraversato, grazie agli elettori, un lungo periodo della vita dell'autonomia valdostana. Com'è ovvio che sia ho assistito a momenti belli e a momenti brutti, ho trovato persone amiche e nemiche, ho "portato a casa" risultati buoni e incassato anche delle sconfitte. Ma quel che conta è che questo insieme di esperienze mi hanno convinto di una cosa: senza una vera svolta federalista la nostra autonomia speciale è fragile, come denunciò con coraggio, sin dall'inizio, mio zio Severino Caveri, primo presidente della Valle dopo emanazione dello Statuto.

Capisco che ogni riferimento al passato sembra, in questi tempi in cui si vive a gran velocità, sapere di muffa e di passatismo. Ma attenzione al fatto che se non si capisce un fico secco della nostra Autonomia speciale se, a fianco del percorso indispensabile delle norme giuridiche che sono a fondamento della nostra identità politica, non seguiamo, pur nella modestia della nostra dimensione, la storia delle idee. Senza idee o, se preferite, senza ideali, non si va da nessuna parte. Si finisce, purtroppo, come una conchiglia senza la bestiolina dentro, puro soprammobile. Il federalismo parte dall'idea di una composizione d'interessi che porta le comunità ad unirsi, in una logica di patto che prevede il rispetto reciproco e l'utilizzo di regole che consentono al più piccolo dei soggetti in campo di non essere vittima di soprusi e di pure leggi fatte di numeri. Detto così è facile, ma basta studiare i sistemi federali esistenti per capire che dal dire al fare c'è di mezzo il mare. Forse come non mai – e senza essere una nave della "Costa crociere"… - il rischio del mare odierno è che è in tempesta per la democrazia locale, perché le crisi economiche, come ci insegnano gli studiosi di federalismo, sono il momento d'oro per i centralisti che, agitando lo spettro della crisi, utilizzano gli avvenimenti per soffocare i sistemi politici sottostanti. Mai come in questi momenti si ha la forza e il coraggio, brandendo le paure, di dire dal centro «l'Etat c'est moi». Senza andare troppo distanti, leggete gli ultimi provvedimenti dei Governi Berlusconi e Monti per capire e per verificare che la nostra Autonomia speciale, presa a calci nel sedere, non è una frignona da asilo infantile, ma un'istituzione che viene soffocata senza scrupoli. E allora, cari lettori, una semplice politica difensiva mai come in questi frangenti risulta infruttuosa. O si alza il tono della polemica, si battono i pugni sul tavolo, si fa della difesa della nostra comunità una battaglia condivisa o vedrete che sono facile profeta nel dire che le cose peggioreranno sino al rischio drammatico di una "soluzione finale" per la nostra Autonomia speciale. Federalismo, federalismo, federalismo: solo sotto questa parola, così svalutata in questi anni da chi l'ha usata senza conoscerne il significato, può essere utile per evitare il peggio.