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02 gen 2012

Le buone intenzioni

di Luciano Caveri

"La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni" è un proverbio double face. Può voler dire che tra quanto annunciato o sperato preliminarmente e la successiva realtà concreta c'è una bella differenza oppure che non sempre una cosa fatta per una buona ragione ottiene l'esito voluto. Primo caso: sarò buono e poi non mi attengo all'intenzione e mi comporto da carogna. Secondo caso: sarò buono e offro generosamente un bignè a qualcuno che ne resta soffocato. Ma, senza troppo filosofeggiare, le intenzioni sono caratteristiche di inizio anno e a questo mi attengo.

Per cui le elenco in sintesi:

credo che sia bene capire dove sta andando la nostra la Valle. L'Europa disegna l'orizzonte 2020 e qualcosa di analogo non sarebbe male; mi sforzerò ancora di più di conciliare il mio essere valdostano con quella dimensione europea in crisi in un periodo difficile per l'economia e la politica; dedicherò più tempo all'ascolto della società valdostana: voglio capire quali speranze la politica non riesce ad interpretare sarò più benevolo con quelli che considero cretini e ridurrò di conseguenza certe battute caustiche che sono probabilmente inutili; mi divertirò meno con i pettegolezzi che pure costituiscono una forma di divertissement "contro il logorio della vita moderna"...   Cinque propositi mi sembrano già impegnativi, visto che siamo già una ragnatela piena di obblighi e regole. Questo 2012 appare un anno piuttosto maledetto ed è bene affrontarlo con la giusta serenità. Per carattere credo che fasciarsi la testa prima di essersela rotta è un esercizio inutile e ridicolo. Ma essere vigili sui fatti e intolleranti con le ingiustizie se già è sempre un obbligo, lo diventa ancor di più in un'epoca di transizione e di preoccupazioni.