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12 gen 2011

Necrologi

di Luciano Caveri

Candidato alle elezioni europee, incontrai i rappresentanti delle pompe funebri della vasta Circoscrizione elettorale. Appuntamento a cena per discutere dei loro problemi: persone simpaticissime forse come antidoto alle tristezze del mestiere, messe subito a loro agio da una mia splendida gaffe iniziale. Dovendo assicurare il mio interesse, cominciai dicendo: «sono qui per prendere le misure dei vostri problemi». Giubilo nella tavolata: «hai usato il verbo giusto, esattamente uno dei compiti della nostra categoria!». Si proseguì la serata, con imbarazzo dei tavoli vicini, fra regolamenti di polizia mortuaria, distanza dei cimiteri dai centri abitati e bare che rischiano di scoppiare per il gas... Ci ripensavo rispetto al tema di oggi: dopo una certa età si guardano con attenzione gli annunci mortuari sui muri, totalmente privi d'interesse quando si è giovani e si nota con un certo "divertissement" quelli che si fermano nei luoghi deputati ad osservare gli annunci. A seconda delle zone della Valle i necrologi mutano di grandezza, di caratteri e mettono o no le fotografie. Un annuncio utile e che, appunto dopo una certa età, diventa "voyeurismo", della serie «l'ho scampata bella» oppure la dolorosa scoperta della scomparsa di qualcuno che si conosceva. Ai tempi di Internet, che funzioni ancora qualcosa di cartaceo, pur nella particolarità del caso, appare come rassicurante.