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23 dic 2010

Caro Babbo Natale...

di Luciano Caveri

Caro Babbo Natale, ti devo anzitutto dire che l'invio, attraverso un e-mail, della presente letterina mi rassicura. Non che non mi fidi di "Poste italiane", che ormai fanno tutto meno l'essenziale, ma l'idea che con un solo "clic" ti arrivi direttamente il mio messaggio suona come rassicurante. Una seconda annotazione iniziale: ho il forte timore che tu non esista e sono rimasto, a questo proposito, impressionato dal numero di località in tutto il mondo che si vantano di essere il luogo dove vivi, ma - avendo serbato un pezzettino di animo fanciullesco - ti scrivo lo stesso e non per chiederti un regalo specifico.

In un mondo pieno di incertezze e dove la fiducia è sempre più quella parlamentare anch'essa soggetta a "regalini", che tu sia un punto di riferimento - e come te resta solo il Presidente Giorgio Napolitano in Italia - fa bene al cuore. So che potresti essere accusato di essere un voltagabbana, perché dell'originario cristiano San Nicola resta poco e ormai sei un paladino del consumismo, ma visto che i bambini sono contenti perché sottilizzare. E' vero anche che la gabbana l'hai proprio cambiata: pare che il tuo costume "di scena" fosse verde, mentre oggi è rosso perché a un certo punto hai deciso anche tu di avere uno sponsor, la "Coca-Cola", ed hai inalberato i colori delle celebri bottiglie. Ma, anche se ho caricato sul mio iPhone il giochino che la Coca-Cola regala e che non è altro che una bella palla di vetro elettronica con la neve all'interno, ho l'impressione che questa "liaison dangereuse" ai bimbi sia del tutto sconosciuta e quindi questa commistione fra il tuo ruolo pubblico e una multinazionale non sporca la tua immagine e che ti scrive, anche chiedendo un giocattolo di una certa marca, lo fa comunque immaginando che tu sei un'anima candida. Nessuno se la prende se nella tua fabbrica sottoponi allo straordinario elfi e gnomi che lavorano nelle catene di montaggio e nessun animalista si arrabbia se le renne trascinano una slitta stracolma di regali. In fondo hai una sorta di "legittimo impedimento" che ti offre una serenità nella tua azione di governo e sono certo che un nonnino di Arcore ti chiederà in regalo questo segreto. Allora perché ti scrivo? Per niente: per farti gli auguri e per sapere, visto che tu non credo possa scriverti perché sarebbe di cattivo gusto e evidente "conflitto d'interessi", se vuoi un regalo anche tu. Immagino, ma forse sbaglio, che quel che ti ci vorrebbe è un anno sabbatico, staccare finalmente la spina da un impegno annuale che fa tremare i polsi. Se vuoi, potrei scrivere alla Befana per vedere se per un annetto si può assumere le incombenze natalizie...