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07 nov 2010

Cremazione

di Luciano Caveri

Il "tempio crematorio" di Aosta, facendo gli opportuni scongiuri, è usato sempre di più e, visti i costi di gestione, è una buona notizia. Si tratta di una sala sobria e elegante nel cimitero di Aosta e, assistendo a qualche cremazione, trovo che si sia trovata una formula giusta per rendere meno spoglio un momento conclusivo di una vita. Sono i "cremazionisti", fautori di questo sistema, a battersi sin dall'Ottocento per la bontà del metodo e ricordano sul loro sito: "nell'era moderna, la prima cremazione in Italia si verificò nel 1822 allorché fu cremata la salma del poeta inglese Percy Bysshe Shelley, annegato nel golfo di La Spezia. Il suo corpo fu bruciato nella spiaggia di Viareggio sopra una pira sparsa di balsami per volontà dell'amico Byron". La legislazione in materia in Italia data solo di alcuni decenni e dal 1963 anche la Chiesa cattolica acconsente alla cremazione, ma c'è chi contesta - anche in Valle - questa scelta in ossequio alla tradizione della sepoltura e la Chiesa, per altro, resta contraria a quella dispersione delle ceneri nella natura o alla loro conservazione domestica, che in Valle è regolata da una legge assai libertaria risalente al 2006, che non obbliga a niente nessuno, ma permette di scegliere secondo coscienza. Personalmente, senza ammantarla di chissà quali filosofie, sono per la cremazione e questa è la volontà espressa ai miei cari.