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05 ott 2010

Leggere ma non scrivere

di Luciano Caveri

Vorrei parlare di questo mio sito. Non sbandiero i numeri del successo: sappiate solo che il numero degli accessi è notevole e crescente. Sono contento che ciò avvenga, perché è un decennio che ho scelto la Rete come strumento interattivo di comunicazione politica. Pur avendo ben presente l'ammonimento di Luc Fayard: "Interactif: tout ce qui vous empêche de communiquer avec vos proches, parce que vous passez des heures sur un PC à surfer sur internet ou à jouer en réseau".

Cerco di occuparmi del sito con continuità e costanza, sapendo quanto l'impegno quotidiano sia assorbente e difficile da mantenere senza scadere negli automatismi da routine.  Com'è naturale che sia ci sono - in visita qui - gli amici, gli iscritti, gli aficionados, i curiosi e pure gli avversari politici. Mi resta un cruccio: la poca propensione dei visitatori alla scrittura sia sul sito sia, direttamente a me, con la posta elettronica, come ricordo anche che si può fare nella trasmissione in onda su Top Italia radio, su Reporter e su Radio Club. Chiunque faccia informazione sa di questo "silenzio" dei valdostani e spiace questa caratteristica non si smuova neppure con i mezzi d'informazione più moderna. Non resta altro che rassegnarsi.