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23 lug 2010

Senza orologio

di Luciano Caveri

Non ho mai portato l'orologio, se non in un breve periodo da ragazzino, per il fastidio dato sul polso. Da un certo punto in poi - ben prima che gli orologi apparissero in modo ossessivo dappertutto, dalla macchina alla televisione, dal computer al telefonino - per me questa scelta è diventata un vezzo.  Mi sono divertito nello sviluppare la capacità di sapere che ora fosse, tipo numero da circo, usata anche per svegliarmi al mattino secondo le necessità. Un'abilità ancora più inutile in un mondo in cui l'ora ci accompagna ormai dappertutto: forse sarebbe stata utile all'epoca delle meridiane, straordinarie macchine del tempo sulle facciate dei muri, o quando per la maggior parte della gente l'ora era quella dall'orologio del campanile, amplificata dal suono della campana.