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16 giu 2010

Contro il revisionismo doloso

di Luciano Caveri

La data del 10 giugno 1940 - settant'anni fa - non è banale. In piazza Venezia, al culmine della retorica e della mimica di dittatore, Benito Mussolini - esempio preclaro del trasformista all'italiana - annunciava la guerra contro Francia e Inghilterra. Ad Aosta il discorso fu ritrasmesso in piazza Carlo Alberto, oggi piazza Emile Chanoux. La scelta del Duce trasformava la Valle in zona di guerra: una carognata (la famosa coltellata alla schiena) verso i francesi in ginocchio per l'invasione nazista. L'entrata in guerra era ineluttabile e portò l'Italia al disastro ed era la logica conseguenza di un regime autoritario e spero che questa data venga ricordata degnamente (segnalo un bel programma di Stefano Viaggio poco prima delle ore 20 su "Rai3" negli spazi di "RaiVd'A"). E' un dovere contro certe nostalgie, revisionismi, negazionismi che non sono i giusti equilibri della Storia, ma il tentativo goffo e doloso di stravolgere la verità.