Una nuova solitudine
Osservare i ragazzini - e avendone due è facile farlo - ci mostra più di tante ricerche sociologiche certi cambi di gusto o certi comportamenti che ci indicano dove stiamo andando, perché se è vero che oggi i giovani sono una minoranza da loro nascono idee e tendenze frutto della loro freschezza e dei neuroni che girano a mille.
Quando ero ragazzino, tre erano gli strumenti per stare in contatto con i propri amici: il primo, banalmente, era starci assieme; il secondo, quando erano più distanti, era il telefono (superata una certa soglia con il telefono di casa, esistevano i telefoni con gli scatti o a gettone); il terzo - tipo amici del mare - era l'uso delle lettere, che dimostravano finalmente una qual certa utilità dell'aver imparato a scrivere...
Poi, ad un certo punto, mi ero convinto che lo scritto fosse destinato a morire, quando d'improvviso si scoprì che con i telefonini si potevano scrivere gli sms, che risorgeva lo scrivere grazie alla posta elettronica e, più tardi, con le chat e i social network.
Oggi, guardando i comportamenti degli adolescenti, ti accorgi che lo scritto - poi come scrivano è altro discorso - tende persino a sostituire, in certi momenti, la socialità vis à vis, di cui certo non si può fare a meno e pure la telefonata, essendo il messaggino meno costoso.
Il telefonino o il computer appartengono ad una rete davvero fitta come una ragnatela, che può però creare una nuova solitudine.
- luciano's blog
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Commenti
Potrebbe essere un effetto.
Ma, almeno per i ragazzini, il genitore deve "imparare" i nuovi media per insegnarli ai propri figli. Mai mettere in moto un meccanismo senza leggerne le istruzioni!!
Per quanto riguarda i grandi, beh a suo tempo scrivendo di "burocrazia" in occasione del Congresso UV, si deve pensare ad investire tanto per ridurre il divario tecnologico con le recenti generazioni.
Mi ricordo, su questo blog, di aver discusso con voi per quanto riguardava l'e-learning e il telelavoro. Sono ancora convinto che dei centri di "incontro" dedicati, ma nello stesso tempo diversificati per competenze, siano la giusta connotazione per una "umanizzazione" del mancato contatto con persone che la soluzione "a distanza" comporta.
La tecnologia...
è come la cioccolata: può dare soddisfazione, ma se ne abusi fa male.
Ai nostri figli non impediamo di mangiarne, ma stiamo attenti che non si sparino una tavoletta tutti i giorni. Un cioccolatino ogni tanto scappa pure a noi grandi, ma che dire del freno che ci poniamo quando ci guardiamo la pancetta?
Ai giovani, troppa tecnologia fa male, ne sono convinto, sopratutto se non dosata da genitori attenti.
P.S. Lo sapete che a Londra hanno proposto di installare imbottiture ai pali della luce e dei semafori per diminuire gli incidenti delle persone che scrivendo SMS ed e mail sui cellualri ci sbattono contro?
Forte...
il palo imbottito!
Il palo imbottito è fantastico...
e vi giuro di aver visto un tizio ad Aosta che mentre messaggiava ha preso una capata bestiale contro un palo!!!
Roba da restare secco. Visto che Roberto mi ha scritto in privato per sapere a chi appartengono le unghie laccate sulla foto, mantengo la privacy, ma rassicuro che non sono io...
Scrivere sul cellulare...
quando si cammina è una fine arte e, con un po' di esperienza, si riesce a fare anche senza guardare la tastiera, soprattutto con i nuovi telefonini con tutta la "qwerty"...
anche se i patiti del "touchscreen" (vero Lucien?) non potranno mai farlo... :D
Cmq oltre ai pali, ho visto anche gente alla guida impegnata scrivere sms... chissà quanto doveva essere importante quel messaggio per rischiare così la propria vita...
Tranquilli...
a tutto c'è rimedio, con la tecnologia!
Cercate l'applicazione "Email 'n Walk" per "iPhone": permette di scrivere testi "in trasparenza" mentre la videocamera vi fa vedere quello che avete davanti...
Attenzione: troppa cioccolata fa male (all'intestino ed al cervello!)
Non immaginavo...
che esistesse un periscopio per sms!
Mi viene in mente il caso...
di un mio giovane collega di quindici anni più giovane di me, che si è appena lasciato con la sua ragazza, con la quale stava in modo molto molto serio da più di due anni. La cosa particolare è che per mandarsi reciprocamente a c..are non hanno usato né il contatto diretto, né il telefono. Hanno usato gli sms: «ti lascio, sei una sbronza!!!», «e tu non mi hai mai capito», «ma cosa devo capire, che hai il cervello di una gallina», «e tu sei un povero maglione», «e tu sei una cremina», «va fan mulo».
Lei si è subito vendicata su faccia-buco (facebook), pubblicando i suoi "pensieri".
Quando eravamo noi ragazzini, esisteva già un metodo per isolarsi. Vi ricordare il walkman con le cuffiette imbottite? Già allora quanti ragazzini rimanevano ai margini, con le cuffiette alle orecchie, e lo sguardo annoiato e inebetito.
Cambiano i mezzi e gli strumenti, ma i giovani sono sempre uguali, oggi come allora... Siamo noi che non siamo più gli stessi...
Adesso chiamo la badante che mi cambia il pannolone, dall'emozione di ricordare la gioventù me la sono fatta sotto.