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24 nov 2009

Codice delle autonomie

di Luciano Caveri

La questione dell'"Ordinamento degli Enti locali" è per la grande maggioranza dei cittadini qualcosa di distante e scarsamente evocativo. Invece, dal 1993, se c'è stata una novità in Valle è il taglio - davvero rivoluzionario per chi ricorda i periodi precedenti - del "cordone ombelicale" fra Stato e "Sistema delle Autonomie", essendosi imposta - dopo la modifica dello Statuto di cui fui proponente - la legislazione regionale con tratti di evidente originalità, come dev'essere. Un oggettivo salto di qualità per la nostra Autonomia, che è passato attraverso delle tappe che ben conosco. Ora Roma approva un "Codice delle autonomie" che non si applica in Valle, avendo la Corte costituzionale respinto con forza ogni tentativo statale di invadere il campo di competenza primaria della Regione. Tuttavia, non si potrà non riflettere sul rapporto fra il Codice - che pare draconiano nel tagliare il numero degli eletti e persecutorio verso i piccoli Comuni - e il nostro corpus di leggi sugli Enti locali, non per scopiazzare, ma per capire se e come anche la nostra legislazione in materia possa essere migliorata.