Terremoto
L'ennesima tragedia annunciata in un Paese sismico come l'Italia. Accanto allo sciame di scosse di assestamento, ci saranno le polemiche, destinate poi ad essere dimenticate sino al prossimo terremoto.
Pensate alla contraddizione: anni fa la Valle d'Aosta, dove i terremoti sono rari e mai distruttivi, è stata, per decreto del Presidente del Consiglio dei Ministro, classificata in una graduatoria più elevata del dovuto anche se relativamente flebile (tecnicamente tre sono in "zona 3": Courmayeur, Pré-Saint-Didier e Valtournenche ed i restanti in "zona 4") e ciò ha comportato costi non indifferenti nelle progettazioni. Le zone storicamente sismiche invece, in barba a queste classificazioni che temo vengano prese sul serio a seconda delle coscienze degli amministratori, sembrano ogni volta scoprire di essere alla mercé dei terremoti.
Il terremoto è brutto: l'ho vissuto da bambino, più volte, ad Imperia, una zona a forte sismicità. Fa impressione il mondo che sobbalza. Si accende qualche cosa di atavico e nascosto che crea un'angoscia dell'ignoto, come quella che le povere popolazioni abruzzesi stanno vivendo.
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Commenti
Solidarietà...
Ho appreso alla radio, stamattina, mentre mi recavo in ufficio, del terremoto che ha colpito la Regione Abruzzo. Solidarietà e vicinanza per coloro che sono stati colpiti, anche e sopratutto con perdite umane, oltre che con ingenti danni materiali.
Per il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il suo Governo l'auspicio di risposte immediate, concrete dopo le figuracce internazionali dei giorni scorsi. Anche la Protezione Civile valdostana si è già attivata, segno che il volontariato nelle sue svariate forme è sempre presente. Un grazie sincero e vi chiediamo scusa perché ci ricordiamo di voi solo nel momento del bisogno.
Vedo...
in televisione delle immagini che danno il senso di un terremoto che ha picchiato duro, molto più di quanto pareva nelle prime informazioni di stamattina. Mi auguro che si scelga la formula di "adozione" di un Comune di montagna come Valle d'Aosta.
Scusa l'ignoranza...
ma cos'è l'adozione?
Già in passato...
l'idea fu quella di scegliere di concentrare gli sforzi su un Comune per evitare di disperdere gli sforzi.
Ciò crea legami di amicizia: andrebbe scelto un Comune di montagna.
Vero...
Io ho esperienza del Molise.
La concentrazione degli sforzi porta a fare cose importanti e a lasciare fuori dal gioco gli speculatori.
"Operazione Arcobaleno" docet (?).
Le fotografie del disastro...
Le stavo guardando sulle photogallery delle agenzie.
Spiccano le uniformi dei Vigili del fuoco, dei volontari della Protezione Civile, dei soccorritori sanitari.
Tutti esercitano una missione bella e terribile insieme. Salvare una vita o restituire un corpo ad una famiglia, sono entrambe azioni onorevoli.
Che forza interiore, per non gettare la spugna.
Gli abruzzesi...
sono tosti e tu, Roberto, sai che è terra di alpini.
Vero...
E non c'è un Motto Alpino che non inneggi al futuro e al superamento delle difficoltà.
Che notte...
In genere sono molto "pronto" e lucido nelle difficoltà e lo sono stato per tranquillizzare i miei figli. Ma ho passato una notte in preda all'angoscia. Credo come tutti quelli che sono genitori e, in modo invisibile, collegati alle persone che stanno soffrendo in Abruzzo.
Scusate se vi tedio con delle sensazioni personali!
Grazie.
Siamo in molti...
ad aver provato questo senso di angoscia.
Se penso che il problema era, in molte trasmissioni, il ciarlatano che prevede i terremoti e non il perché cadano costruzioni recenti, allora vien proprio voglia di gridare.
A proposito...
del perché le case cadono, ieri pomeriggio seguivo una trasmissione in cui era ospite un geologo, molto competente a mio avviso, che poneva l'attenzione sul fatto che molte costruzioni cadute sono state costruite dopo gli anni ottanta e cioè costruite con criteri antisismici.
Poneva l'attenzione sul fatto che si mettono su grandi opere, che non si sa se servono, e si fa poco per salvaguardare il patrimonio edilizio dei nostri centri urbani. Si grida allo scandalo ma poi si discute se costruire un ponte sullo Stretto di cui, con certezza, si sa che è una zona sismica, si incentiva l'allargamento e sopraelevazione delle case senza ragionare su fatto che maggior peso su fondazioni vecchie ha come risultato di piombare a terra se sollecitato come si deve: Newton che cosa ci ha insegnato?
Ma a queste parole mi è venuto in mente che i centri storici sono blindati da regole assurde e che prima di muovere una pietra ti perdi in una burocrazia spaventosa, in tecnici (?!?) che fanno confusione tra vecchio e storico, in leggi, come da noi, in cui ti impongono di metterti sulla testa tonnellate di pietre (leggi lose).
Siamo il Paese dell'abusivismo maximo, dove si fanno cose che da nessuna altra parte si farebbero, ma non perché una legge potrebbe bloccare tutto, ma perché nessuno con un po' di buon senso lo farebbe soprattutto perché poi ci andrebbe a vivere.
Ma si fanno perché il progettista è amico dell'amico e perché un imbonitore che dovrebbe essere il nostro rappresentante nazionale, la fa brave su certe sottigliezze. Il ponte sullo stretto, alcune dighe in Friuli, il "Freccia rossa" che passa l'Appennino, che è sismico in continuazione. Ma poi mi dico, abbiamo ciò che ci meritiamo...
Mi scuso per lo sfogo ma è un po' come stupirsi e chiudere il serraglio dopo che sono scappati i buoi. Con tutto questo, massimo rispetto per chi si dà da fare e cordoglio per chi ha avuto vittime.
Per quanto riguarda...
il ponte sullo Stretto mi viene da pensare al Giappone.
Loro di terremoti ne hanno, e non pochi, eppure hanno fatto ponti mica piccolini, vedi ad esempio il ponte di Akashi Kaykio...
Per il resto, credo che se un geologo parla di ingegneria, allora io potrei parlarvi di astrofisica!
Il geologo...
parla di dove poggerà il basamento di un eventuale ponte non di come dovrà essere costruito , esprime solo il concetto che su un piano che è instabile non si deve far nulla o se si fa deve essere fatto in un certo modo; per quanto riguarda il Giappone hanno un pregio, se devono fare una cosa la fanno come si deve e non lucrano tanto sul necessario.
Poi ci sono altri mille difetti gravi anche in questa società ma su certe cose sono quadrati.
Per inciso...
io sono contrario al Ponte di Messina: ci sono grandi opere ben più importanti.
Però...
con tutte le opere stratosferiche che vengono ingegnosamente costruite nel mondo un collegamento con la Sicilia non sarebbe male, se vi ci abitassi non mi dispiacerebbe rientrare nel continente con e quando è di mia idea e non con tempo permettendo e il rapporto turismo e produzione sicuramente ne trarrà profitto.
E' un po' come se a noi non esistessero i tunnel per collegarci all'Europa, isolati.
Solito discorso costi-benefici...
Pensando alla viabilità in Sicilia e per raggiungere l'imboccatura del ponte dal continente, vien da pensare ad un ponte scisso, per fare solo un esempio infrastrutturale, dalla realtà tragica e simbolica della Salerno-Reggio Calabria.
Tanto per chiarire...
io non intendevo esprimermi sull'opportunità o meno di costruire il ponte di Messina ma sulla possibilità di costruirlo.
Che poi sia un'opera fuori dalla realtà, per costi e benefici ecc quello è un altro discorso. Il problema sorge quando sento dire che non si può costruire per via dei terremoti... non credo che sia una valida motivazione.
Ci mancherebbe...
Ovvio che fattibile è fattibile.
I critici ricordano terremoto e maremoto (tsunami) del 1908.
Ma certo che...
si può costruire, come hai detto tu, basta guardare il Giappone.
E' sulla location che mi viene da pensare...
Sicilia Dream...
Penso anch'io che il ponte sullo Stretto di Messina sarà molto utile, in quanto dimezzerà i tempi di trasferta.
Infatti il disoccupato calabrese potrà fiondarsi in Sicilia alla ricerca dell'agognato posto di lavoro ed il disoccupato siciliano potrà andare dritto come un fulmine in Calabria per fare altrettanto.
Magari lungo il ponte si incontreranno e si scambieranno saluti, baci e abbracci. Molto utile anche per i camion con il loro cassone assolutamente vuoto visto che nessuno produce più niente.
In caso di scossa di terremoto, meglio tenere nella borsa da viaggio sempre a portata di mano il titolo "io speriamo che me la cavo".
Wow!
da quest'ultimo commento marziano vien da chiedersi se esiste ancora il Sud?
Siamo così sfiduciati dell'esperienza da non trovarci alcun beneficio?
Il problema rimane una zolla in continuo movimento, la sua sicurezza ed il costo.
Senza andare troppo lontano, rimanendo in Europa, un ponte simile stradale ferroviario è stato costruito per collegare Danimarca e Svezia.
Quello è un ponte utile...
fra due Paesi.
Italie sur "Le Monde"...
Molina P.: "Ce sont les secouristes, les pompiers, les civils qui ont donné leçon d’abnegation, de solidarité, de courage. Ils ont travaillé meme 20 heures , sans pause, pour arracher les vies humaines aux décombres. L’un d’eux est mort. Si berlu avait accepté les aides internationale, d’autres vies auraient été sauvées. Mais berlu accepte seulement l’argent. Et ses amis entrepreneurs, parmi lesquels "Impregilo" qui a construit l’Hopital de l’Aquila, aussitot écroulé, sont la honte de cette tragédie".
Mah!
Dovessi dirvi penso anch'io che qualche squadra attrezzata e specialistica di altri Paesi andava accolta.
Invece si è giocata la carta penosa del "facciamo da soli" per orgoglio e dignità. In controtendenza almeno con il lavoro nell'Unione europea che mira ad una forza d'intervento transnazionale di pronto impiego.
Orgoglio...
momento del bisogno e orgoglio non vanno d'accordo.
Forse, chi ha espresso tanto orgoglio, tanto bisogno non ne ha...
Dire se si poteva prevedere...
o meno questo terremoto è difficile.
Sicuramente quel signore qualcosa ci aveva azzeccato forse perché, solo dopo il disastro noi ne siamo venuti a conoscenza, sono mesi che la terra in Abruzzo trema.
Sicuramente in questi giorni siamo tutti addolorati per la tragedia che ha colpito queste persone ma tra un mese, due, un anno ci ricorderemo ancora di loro o finirà nel dimenticatoio come è successo per l'Umbria, per San Giuliano, per l'alluvione del 2000 proprio qui in Valle?
La cosa che più mi rattrista e fa rabbia è scoprire, dai vari telegiornali e non, che in questi giorni c'è gente che non ha meglio da fare che andare a rubare in casa di persone che hanno già perso praticamente tutto. Per impedire a questi sciacalli di rubare sono state istituite delle ronde, ciò significa che persone che potrebbero essere di aiuto in altri mille modi sono costretti, correndo un rischio non indifferente, a girare attraverso la città devastata.
Un ultimo ringraziamento a tutte quelle persone protezione civile, medici, infermieri, Vigili del fuoco, tutti quelli che in questi giorni sono in Abruzzo ad aiutare i terremotati.
Vero!
Bisogna ringraziare tutti! Sono stupefatto però che nelle tende non ci siano stufette e niente acqua calda nelle docce.
Provvederanno...
Questo non lo sapevo, però credo che provvederanno a breve. Solo ieri, stando ai servizi di vari telegiornali, non avevano nemmeno le docce, infatti facevano vedere le persone che si lavavano nei lavandini tipo quelli delle palestre delle scuole.
A me sinceramente sembra già un miracolo tutto quello che sono riusciti a fare e organizzare in pochissimo tempo, se si conta che già la prima sera erano state allestite alcune tende.
Logico, quando succedono di queste catastrofi c'è sempre qualcosa che non va, qualche piccolo intoppo, tutto si può migliorare, e poi credo che comunque le tendopoli siano provvisorie, non so per quanti giorni ancora potranno vivere lì dentro.
Speriamo solo che tutte le promesse fatte vengano mantenute e non siano solo belle parole per farsi vedere e raccogliere consensi politici.
Ci mancherebbe
Non era catastrofismo.