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13 apr 2009

Il microfono

di Luciano Caveri

Credo di aver parlato per la prima volta in un microfono intervistato da studente dalla "Voix de la Vallée" per una protesta dei pendolari per i ritardi dei treni. Poco tempo dopo, la scoperta della radio - e dunque dei microfoni - a "Radio Saint-Vincent", poi "Radio Reporter" a Torino, poi la televisione con "Rta" ad Aosta e poi, colpito da quella prima intervista che accese il desiderio di diventare giornalista radiotelevisivo, la "Rai". La radio resta il mezzo più stimolante come cimento personale. La televisione consente gestualità che danno un appello in caso di errore, la radio in diretta non offre paracaduti e ciò responsabilizza e gratifica.