Fuochi d'artificio

pont_saint_martin_ponte.jpgLo scorcio da cartolina del ponte romano a Pont-Saint-Martin è stato anche quest'anno illuminato dai fuochi d'artificio, mentre il diavolo abbrustoliva sotto la campata a conclusione del Carnevale.
Lo spettacolo pirotecnico piace davvero a tutti. C'è qualche cosa di antico in questo piacere: la dominazione del fuoco, la riproduzione delle stelle, rumori e colori che si inseguono sino al trionfo finale fra fumi e odore di polvere da sparo.
Ognuno ci legge quel che vuole: una metafora della vita, l'efficacia del panem et circenses, la forza bruta degli esplosivi piegata a divertimento.
E chissà oggi, quando la crisi picchia ancora più duro di quanto si pensasse, una rappresentazione immaginifica di un'economia cicala che si ritrova immersa in un clima simile all'improvviso silenzio alla fine dei fuochi.

Commenti

A proposito di fuochi d'artificio

Domenica sera Cogne era magicamente illuminata e riscaldata da stupendi fuochi d'artificio, una magia, un fascino tutto particolare che contagia adulti e bambini.
Era dalla lontana cerimonia d'apertura della Coppa del mondo di sci nordico del 1986 che Cogne non viveva una notte d'artificio così bella!

Mai come quest'anno...

ho visto e sperimentato a pelle il significato esorcistico del carnevale a Pont-Saint-Martin.
Il male assoluto purificato dalle buone intenzioni degli uomini. Certo che se le quotidiane e positive intenzioni umane fossero convogliate come durante questa manifestazione, non ci sarebbero abbastanza diavoli da bruciare.

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