Emilio: scrivici da lassù!
Un suo intervento qui, qualche giorno fa, aveva dimostrato che Emilio Révil non stava per niente bene.
La sua forma depressiva, fra alti e bassi, lo accompagnava nei diversi blog e spesso sbottava con violenza.
La storia del papà, maestro apprezzato di vecchio stampo, suicida per una vicenda giudiziaria francamente grottesca, lo aveva colpito senza pietà.
Pareva ultimamente essersi tranquillizzato e ne trovate qui traccia in suoi interventi in cui si raccontava pacificato con una sua forma di buddismo.
Non era purtroppo la realtà e la sua morte lo dimostra.
Un ricordo e un sorriso, caro Emilio.
- luciano's blog
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Commenti
Sono allibito.
Questa notizia mi ha davvero colpito. Soprattutto il modo cruento, punitivo che ha adottato per togliersi la vita.
Spero adesso che abbia trovato la pace.
Buon cammino Emilio...
Depressione...
Brutta malattia, ti fa vedere tutto buio e senza una via d'uscita (ho un famigliare che ne soffre e so cosa vuol dire).
Spiace, fa male, rende tristi questa notizia.
Giovanni Paolo I nel corso di una delle udienze del suo breve pontificato disse: «Che cosa è mai questa vita terrena?... Speranza cristiana».
Ecco, quella speranza vorrei che facesse da contrappeso al dolore della famiglia, in modo particolare della mamma al quale va la nostra sentita e commossa vicinanza.
Ciao Uahlim...
lo leggevo sempre volentieri anche se talvolta esagerava...
Dispiace veramente che non abbia chiesto aiuto e, se lo ha chiesto, non siamo riusciti a capirlo...
Un caro personaggio...
Abbiamo discusso tante e tante volte.
Prima di Natale ci eravamo anche sentiti per telefono.
Ultimamente poi ci eravamo persi di vista.
Non essendo credente non posso che augurare alla memoria di Emilio di restare viva tra chi lo ha conosciuto.
Era una brava persona.
Corrado
Fantasmi
Li senti correre
Irraggiungibili
Come ombre nel buio
Rumorosi
Come rombo tra i tuoni
Abbaglianti
Come folgore tra le fiamme
Spaventosi
Come incubo tra le lame
Subdoli
Come esca tra gli ori finti
E quando sembrano fermi
Ti sorridono ammiccanti
Un passo oltre il baratro
Christian
Spiace...
di una scelta così.
E' proprio vero che la mente umana ha angoli bui che mai immagineremmo un giorno spalancarsi sotto i nostri piedi.
Spero tu abbia trovato il tuo Nirvana...
Ciao Emilio...
il placido silenzio, la serenità, la pace ritrovata ed esternata sono stati a volte i segnali non compresi che chi ha fatto una scelta come quella di Uahlim manda ai pochi vicini.
Resta, impressionante, la determinatezza di un opzione che è ed è sempre stata presente nella "cultura" valdostana.
«Sono stufo», «tse si stoff» era l'unica frase rimastami impressa sin dalla mia gioventù di un parente che aveva scelto di andarsene attaccato ad un ramo di melo... e nessuno se n'era accorto... altri lo hanno seguito negli anni.
Un saluto.
Roberto
ciao Uahlim...
siamo stati scioccati, arrabbiati ed infine rassegnati per la tua decisione.
Hai raggiunto l'agognata libertà che tanto hai decantato, ci mancherai.
Son salito...
a Brusson per un ultimo saluto.
Mi pare di capire che Emilio non avesse lasciato istruzioni.
Sulla vicenda
Ho ricevuto più di una mail in cui si esprime stupore che Emilio se ne sia andato senza lasciar nulla sul Web di questa scelta, conoscendone l'accuratezza. C'è che adombra circostanze poco chiare nella morte. Affido a chi è reporter di razza ogni approfondimento. Se fosse stato semplicemente un raptus? Sul sito di Eddy si riprende invece un tema serissimo: l'eccesso di suicidi in Valle, che mi sento di ascrivere all'incrocio fra antiche pratiche e nevrosi mal o mai curate.