Attenzione

beppino_englaro.jpgOggi riscrivo sul blog per straordinaria necessità e urgenza.
Questo - usando proprio un gioco di parole - è quanto deve essere alla base, nel sistema costituzionale italiano, del ricorso allo strumento del decreto legge.
Silvio Berlusconi e il suo Governo ne hanno adottato uno ad personam, concernente il "caso Englaro", malgrado il garbato avvertimento del Presidente Giorgio Napolitano sull'insussistenza di quei requisiti che, come dicevo, legittimano il decreto legge.
Malgrado il "no" del Quirinale alla firma del Presidente della Repubblica al decreto e ciò ne blocca l'iter, il Governo ha varato - come atto politico - il decreto e non c'è stata nessuna considerazione del messaggio di Napolitano.
Anzi, basta leggersi le agenzie...

Commenti

!!!???

ha persino detto che se non può usare i decreti legge cambia la Costituzione!!!
Ma dove siamo e dove stiamo finendo???
Un grande sostegno a papà Englaro per ciò che continuerà a subire in nome di norme che aiuteranno il prossimo.

Questa storia...

tragica e tristissima, regolata con chiarezza dalla Magistratura per le carenze del Parlamento, rischia di diventare una dimostrazione muscolare illogica e pericolosa.
Che un Cardinale insolentisca un galantuomo come Napolitano è incredibile!

I ruoli.

Non c'è più la cultura del ruolo. Dalla famiglia al Quirinale quanta confusione. Soprattutto sono sofismi neanche culturali, bensì "profondamente" cercati: quando si scava e non puntelli...

Mia figlia...

voce dei suoi 11 anni mi dice:
a) non vorrei diventare un essere umano che somiglia ad una patata;
b) l'anima di Eluana è già in cielo e i preti dovrebbero essere contenti, perché ci spiegano che è quello più importante della vita;
c) perché deve decidere Berlusconi e non chi le vuole bene?
Altro che gli editorialisti dei giornali!

Il Re delle "Tre carte"

Gridare “Berlusconi fascista” o “Silvio attenta alla Costituzione”, per quanto possa sembrare pertinente alla rissa Palazzo Chigi-Quirinale di ieri pomeriggio sul “Decreto Englaro”, non significa altro che fare il gioco del Premier. Troppo sovente ci si dimentica infatti che la scuola da cui l’uomo proviene è quella della televisione, null’altro che una fabbrica di sogni. Il nostro, creatore (in questo caso, sì) del primo polo televisivo commerciale italiano, è campione del mondo delle “Tre carte”, gioco in cui il mazziere vince sempre togliendo la figura mentre i giocatori sono distratti da un falso movimento creato ad artifizio.

Qualcuno ricorderà, nelle precedenti esperienze di governo Berlusconiane, i decreti di inasprimento delle tasse adottati nei giorni delle partite della Nazionale ai mondiali, mentre tutto il Paese sognava davanti allo schermo. Condotta estremamente discutibile sul piano etico, ammesso che tale valore valga ancora la pena di essere coniugato alla politica, ma stavolta è pure peggio, poiché a far da esca, da pretesto per distogliere gli occhi delle masse, è finita una vicenda che imporrebbe solo massima comprensione e rispetto, strettamente attinente com’è alla sfera della coscienza. Non è in fondo un caso che il Parlamento, annusato il ginepraio che sarebbe sorto dal tentativo di normare una materia come il testamento biologico, vi si fosse accuratamente tenuto alla larga sino ad oggi.

Berlusconi sapeva benissimo, dal primo istante, che il presidente Napolitano mai avrebbe controfirmato il Decreto Legge “Englaro” ed è esattamente questo il motivo per cui l’ha fatto adottare dal Consiglio dei Ministri. Creare un “diversivo” che, in una manciata di minuti, invadesse giornali, agenzie e televisioni, affinché qualsiasi altro argomento scivolasse lontano dalle luci della ribalta. E di cos’altro si sarebbe potuto parlare in questi giorni? Beh, perché non del pacchetto “Sicurezza”, farcito di aberranti trovate degne degli scaffali de “La Prealpina” (“ahi, ahi, ahi… ordine pubblico fai da te”), alcune delle quali ai confini della sostenibilità giuridica.

Bersaglio centrato, ricorrendo anche all’usuale campionario di dichiarazioni di cattivo gusto, come quella sulla possibilità di Eluana di riprodursi, che nemmeno in un “inner circle” di amanti dei film splatter. Inoltre, non manca, nell’attivo del bilancio di Berlusconi in questo nefando episodio, il valore aggiunto costituito dall’aver rovesciato su Napolitano il ruolo del “cattivo”, insensibile al barbaro omicidio che sta venendo perpetrato nei confronti di una vita innocente, accreditandosi ancora di più presso il Vaticano e intercettando automaticamente il consenso di tutti coloro che, negli scorsi giorni, son scesi in piazza agitando una bottiglia d’acqua, o una pagnottella.

Beninteso, queste righe non vogliono significare che fosse più intelligente restare in silenzio di fronte a tanta spregiudicatezza politica ed anche umana. Però. l’applicazione del protocollo non verrà sospesa, per cui il Disegno di legge in cui è stato trasformato ieri sera il Decreto cassato dal Quirinale non produrrà, di fatto, effetti sul viaggio di Eluana verso la pace mancatale negli ultimi diciassette anni. Tra l’altro, l’anestesista responsabile dell’attuazione ha spiegato come una interruzione del protocollo, dopo tre-quattro giorni dal suo inizio (cosa già avvenuta), rischierebbe di causare danni irreversibili, tingendo a quel punto di barbarie l’eventuale scelta politica rea di aver cagionato tali conseguenze.

Anche di questo Berlusconi è consapevole. Tanto che è lecito dubitare di un approvazione fulminea del Disegno di legge. Ciò che voleva era trovarsi nelle condizioni di affermare “non potevamo commettere un'omissione di soccorso”, massimizzando il profitto in termini di ritorno d’immagine e facendo calare il silenzio su questioni maggiormente a rischio di trasformarsi in “boomerang”, vista anche l’instabilità di alcuni dei suoi alleati. Il resto è fumo negli occhi. Degli avversari e dell’opinione pubblica. Depistata, attraverso un copione dal finale già scritto, da decisioni che non mancheranno di aggiungere decalitri di purga nel calice che ogni italiano è chiamato quotidianamente a trangugiare. Mentre tutti gli gridano “fascista” e lui sorride, dietro al banchetto delle tre carte.

Cri cri...

come al solito ha descritto alla perfezione la situazione, un po' prolisso ma di semplice lettura, e i Don dove li mettiamo? I concetti principali delle religioni sono giusti ma il problema è chi le professa soggetti a emotività, pensieri, giudizi strutturati umanamente.
Un Don, di cui non rammento il nome, sostiene che l'essere umano nell'attimo emotivo afferma molte cose che poi ritratta, è vero ciò ma bisognerebbe capire il perché, a mio avviso tutto dipende, in questo caso, dalla paura della morte, l'abbandono di tutto, ed essendo di natura egoistica (non vuole essere un rimprovero è il nostro status genetico che ci provoca ciò) non riusciamo ad essere obbiettivi ed a capire cosa sia meglio o no. Dalla parte del malato ho paura di abbandonarmi e non rifletto sulle pene che provoco hai miei cari, dalla parte dei parenti ho paura di lasciare e non rifletto sul malessere del malato. La solita speranza che ci attanaglia e non ci aiuta.

Ho già espresso...

il mio pensiero su questa tristissima e penosa vicenda in altro forum, ma adesso tutti si scandalizzano di questa mossa di Berlusconi.
Signori cari, questa non sarà né la prima né l'ultima che farà, in barba a tutti i principi di democrazia a cui bene o male siamo abituati.
Questa mossa é stata una "vaccata" degna di un dittatore, borioso e con la presunzione di onnipotenza. E' purtroppo in buona compagnia ma quello che più mi fa in ...are è che ce lo abbiamo messo noi a capo del Governo (l'abbiamo votato) già sapendo chi fosse questo personaggio.
Siamo un paese che é meglio si dia velocemente una sveglia se non vuole rivivere scene già vissute in passato, ritornare d'attualità.

Amy...

...molte volte, quando finisco un "pezzo", lo rileggo e mi dico "costava così tanto fregarsene del fatto che, quel mattino, la coda davanti allo sportello della sintesi fosse così lunga?!" :-)

Buona giornata (e quando mi perdo troppo, ditelo semplicemente)!
Christian

Cri cri...

continua così, non tagliare niente, mancherebbe la gioia della lettura.
Ciao.

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