Certamente è un fatto eccezionale questo inverno senza neve e senza piogge. Erano decenni che non si registrava una situazione simile.
Vediamo la Dora Baltea, il fiume dei valdostani così bello quando gonfio d'acqua, oggi tristemente vuoto ed il Po in cui confluisce è stato definito «il Gigante senz'acqua» in un'inchiesta de "La Stampa" del bravo Niccolò Zancan, le cui ultime frasi disegnano il contesto: «"Quest'anno è stato l'ennesimo anno anomalo. Sia per le precipitazioni, sia per le temperature. L'inverno più caldo degli ultimi sessant'anni". Stefano Fenoglio è un professore dell'Università di Torino specializzato nello studio dei fiumi di montagna, vive su quelle montagne che originano il grande fiume: "Non piove dall'Immacolata. Da tre mesi non abbiamo precipitazioni significative. A dicembre la temperatura è stata di un grado superiore alla media, quasi due gradi a gennaio. Tutto questo si traduce nel fatto che la neve è evaporata. I versanti delle montagne esposti a sud sono brulli, sembrano montagne afghane. E a Pian del Re, dove nasce il Po, la sorgente si è spostata di cento metri a valle per trovare la forza". Così cambia la geografia, e così cambiano i destini delle persone. Quando cambia il clima».