La lettura dei giornali cartacei, fosse anche nella comoda versione digitale che personalmente uso all'alba, diventa sempre meno legata alla notizia nuda e cruda. Quella arriva più in fretta con i media che seguono l'attualità minuto per minuto e ce la restituiscono nella loro immediatezza.
Ma il giornale ci torna su con la forza della scrittura e soprattutto con la logica del commento, che offre comprensione dei fatti e ricostruzioni che stimolano il ragionamento. Sta a noi, immagazzinati idee e pensieri, fare la sintesi e formarci un'opinione.
Ci pensavo mettendo assieme due articoli poco distanti, che derivano dalla più pacata lettura domenicale del "Corriere", cominciando con Beppe Severgnini, che osserva un fenomeno in corso: «Sta salendo rapidamente il numero degli italiani convinti che il rischio sia diventato troppo grande: meglio finirla qui, lasciamo che Vladimir Putin si dichiari vincitore, e aiutiamo a ricostruire quel che resta dell'Ucraina».