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27 giu 2022

Le tracce della Maturità

di Luciano Caveri

Ah! La Maturità! Ogni anno, dovunque io sia, gioco con lo scritto del primo giorno per pensare - ricordando il mio 1978 - a quale traccia mi sarei dedicato se fossi stato, con improvviso ringiovanimento, un maturando sotto esame nel 2022. Ricordo di allora quei giorni di attesa per conoscere i testi, quando non esisteva Internet e dunque si incrociavano le informazioni via telefono alla ricerca spasmodica di qualche spiata che ci consentisse di prepararci per lo scritto iniziale. Per cui mi butto nel guardare che cosa sia "uscito" dal Palazzone romano del Ministero dell'Istruzione, dispensando gli argomenti da affrontare.

Non avrei fatto il tema sul testo letterario del grande Giovanni Pascoli, dato fra i papabili, con la poesia "La via ferrata": «Tra gli argini su cui mucche tranquillamente pascono, bruna si difila la via ferrata che lontano brilla; e nel cielo di perla dritti, uguali, con loro trama delle aeree fila digradano in fuggente ordine i pali». E' stata la traccia meno gettonata con il 2,9 per cento dei maturandi. E neppure avrei trattato la tristissima novella "Nedda" del verista Giovanni Verga con la giovane contadina siciliana, cui ne capitano di cotte e di crude. Ben diverso - e molto stimolante - è un brano tratto dal libro "La sola colpa di essere nati", che è un dialogo tra lo scrittore ed ex magistrato Gherardo Colombo e la senatrice a vita Liliana Segre, instancabile testimone della Shoah. Nel testo proposto si ricorda la sua esclusione da scuola a causa delle orrende leggi razziali con le quali l'Italia si infilò, seguendo i nazisti nella persecuzione degli ebrei. Non mi sarei infilato nella "tipologia B", con il testo argomentativo: "E' proprio strano vedere un'intera specie - miliardi di persone - ascoltare combinazioni di note prive di significato e giocare con esse: miliardi di persone che dedicano buona parte del loro tempo a quella che chiamano "musica", lasciando che essa occupi completamente i loro pensieri". Questo estratto viene da un libro dello scienziato Olivers Sacks, significativamente intitolato "Musicofilia". Interessante la "tipologia c", dedicata all'attualità. Prevedibile il tema della pandemia e dei suoi effetti attraverso un riferimento al libro di Luigi Ferrajoli, giurista, ex magistrato, professore universitario e filosofo del diritto italiano, autore del libro "Perché una Costituzione della Terra", che prevede una lettura mondiale delle grandi emergenze per tutelare la specie umana dalle conseguenze delle guerre alle crisi climatiche e dai rischi pandemici alle migrazioni epocali. Un'altra traccia interessante era tratta da un libro "Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi, senza spegnere il cervello" di Vera Gheno, linguista, e di Bruno Mastroianni, filosofo. Si chiedeva al candidato di riflettere sulle potenzialità e i rischi di un mondo sempre più iperconnessi, facendo riferimento anche alla cittadinanza digitale. Certo, poteva essere anche spunto per ricordare l'uso personale, con rischio di eccesso, del mondo digitale, compresa la verità del periodo di "Dad" nella scuola. Non caso il 21,2 per cento dei maturandi - maggioranza relativa - ha scelto questa traccia. Insomma: non avrei avuto difficoltà a poter scrivere, poi sul voto che avrei preso non saprei dire! La Maturità resta un momento di grande emozione, che genera ricordi e anche apprensioni che alimentano un reducismo di quei giorni in cui si fece "l'esame" per antonomasia.