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04 apr 2021

La soluzione!

di Luciano Caveri

E' arrivata, naturalmente in un pacco portato dal corriere. La aspettavo fremente dopo averla trovata in vendita su "Amazon". Mi ero abbastanza stufato e non da oggi da questa storia che ormai deborda per chiunque abbia responsabilità politiche. Una volta, in un passato lontano lontano, chi faceva politica e si occupava di amministrazione viveva attorniato da un certo rispetto e da una relativa considerazione. Ormai, tranne rari casi, capita l'esatto inverso e questo spiace se nelle cose ci metti impegno e cuore. Ma bisogna farsene una ragione e, per altro, presentarsi alle elezioni non è prescritto da un medico e non esiste un obbligo di farlo. Quel che più colpisce è quando pensi di aver fatto bene e scopri dagli assalti alla diligenza di certe opposizioni velenose e malpanciste che non è così ed a loro alzare l'asticella a voce costa poco e fa guadagnare medaglie.

Soprattutto grattando la pancia a chi non capisce e, se fai "A" avresti dovuto fare "B", se scegli una strada sarebbe stata meglio l'altra, se scegli carne meglio il pesce, nella logica eterna del "bastian contrario". Ho conosciuto esemplari meravigliosi di questo genere: quasi sempre non sanno un tubo di quello su cui discettano, ma non se ne preoccupano e ormai in certi casi questa loro caratteristica di ignoranze ne fa delle star dei "social", specie se cattivissimi, polemici e avvelenati dalla vita e per questo rancorosi e abbruttiti. Ecco perché, quando ho aperto la scatola, mi sono detto: questa volta è finita, perché ho trovato l'arma letale e risolutiva. Per questo ruoto fra le mie mani la bacchetta magica, strumento straordinario e di lungo corso, che mi renderà immune da ogni critica e persino da ogni "pesce d'Aprile". Ho letto sul Web storie meravigliose, che parrebbero dimostrare che le storie di Harry Potter non sono fiabe moderne, come diceva Umberto Eco, ma rappresentazioni realistiche di realtà parallele. Poi trovo la "Treccani" e mi esalto, almeno sino all'ultima frase: "S'intende per bacchetta magica quella verghetta che la tradizione pone in mano ai maghi, agl'indovini, quasi come strumento atto a concentrare prima e poi ad emettere quella potenza che loro si attribuisce. Per essa, infatti, l'uomo che per particolari doti, o in grazia di doni ricevuti, è arrivato a porsi in relazione con il mondo soprannaturale, può ridurne le forze al suo servizio. Verosimilmente, si tratta di un antico feticcio che, secondo linee diverse di svolgimento, ha dato luogo così al lituo sacerdotale e allo scettro reale, come alla verga della propiziazione, al giunco della sorte, alla bacchetta della rivelazione, al bastone del comando. E la bacchetta magica, come i suoi derivati, fu ed è usata da persone persuase di ricavarne autorità e potenza. Esculapio era rappresentato con un bastone in mano, Mercurio col caduceo, e Circe ha, per le sue magie, la bacchetta. In Roma si custodiva la supposta asta di Marte, per averne segnali tellurici. Oggi la bacchetta magica non è in uso se non presso i ciurmatori e i prestidigitatori". A parte che "ciurmatori" mi mancava assolutamente e non vedo l'ora di adoperare questa parola in un dibattito politico, perché fa molto Jack Sparrow, resta il fatto che io - mi spiace per gli invidiosi - a questo punto ho la bacchetta magica. Ora ordinerò anche la pozione di Panoramix in cui è caduto Obelix da piccolo e che beve Asterix prima di ogni battaglia e sarò pronto a tutte le sfide. Nemici, tremate!