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19 lug 2020

Il cittadino e la democrazia

di Luciano Caveri

Mi metto dei panni del cittadino comune, che segue distrattamente la politica valdostana e non è mai stato addentro alle questioni in maniera minuta. Da quando sono fuori da ruoli elettivi - e sono ormai sette anni dopo ventisei anni di incarichi vari - mi rendo conto di ancor di più di come certi meccanismi siano di difficile comprensione e lettura per almeno tre ragioni. Ragioni che rendono complicata e persino ostacolano la scelta di partecipazione reale ed in molti casi la scelta di esercitare il diritto al voto attivo e passivo, cioè andare a votare e anche scegliere di candidarsi da qualche parte. La prima ragione, banalissima, sono l'antipolitica e l'antiparlamentarismo. Malgrado tutto quello che ci si può raccontare, chi fa politica di questi tempi è come un lebbroso e più esperienza hai e meno vali ed è quanto non capita in nessun'altra attività.

Sarà paradossale ma è così. Hai un bel sbandierare il tuo impegno, i tuoi risultati e presentare la tua onestà. Finisci comunque nel girone dei cattivi. Esiste in aggiunta una colpa collettiva che si scatena contro le Assemblee, considerate perditempo e mangiasoldi. Più o meno ciò vale per i Governi, che vengono cambiati come mutande sporche e finiscono in discarica con grande rapidità. Il mito del nuovo cancella spesso competenza e conoscenze. La seconda ragione è la scarsa conoscenza dei meccanismi istituzionali. Una sorta di analfabetismo che fa sì che la cittadinanza, come elemento cosciente, venga travolto dal malumore, l'incazzatura, le bufale che attaccano anche gli elementi costitutivi della democrazia. In troppi ritengono la democrazia stessa una perdita di tempo, una liturgia vecchia e superata nel nome del decisionismo e della personalizzazione della politica. Tutto questo in un quadro umorale e di pancia che crea successi rapidi ed improvvisi e poi catastrofiche discese agli inferi dei vari leader sulla scena. La terza questione è interna alla Politica. Nel tempo la situazione si è così degradata da far venir meno certi elementi di lealtà e correttezza, che pure esistevano al di là di tatticismi e voltafaccia. Oggi ci sono troppi giochi e giochetti ed i "social" sono il terreno ideale per strumentalizzare i messaggi e stravolgere la realtà. Questo crea diffidenza e caos. Lo si vede in Valle con una moltiplicazione infinita dei soggetti politici, che sfoceranno forse in una ridda di liste talmente elevata da pretendere lenzuoli al posto di schede elettorali. Non è purtroppo, come si potrebbe distrattamente pensare, di un arricchimento del dibattito, ma di una specie di Torre di Babele in cui non ci si raccapezza più e tutto si svaluta. Non scrivo questo né per fare il primo della classe, perché coltivo l'autocritica e sono piuttosto esigente con me stesso, ma perché la voragine in costruzione fra cittadini e Politica appare ormai quasi incolmabile. Lo testimonia il crescente astensionismo, ma in modo ancora più marcato l'allontanamento progressivo delle persone dalla militanza e dall'impegno politico. Al senso di disgusto e di ripulsa, si somma un'ulteriore impressione: la straordinaria rischiosità da un lato di esporsi in politica per non dispiacere a Tizio o a Caio ed anche, purtroppo, la visione neppure così fasulla che chiunque faccia politica, in piccolo o in grande, rischi di finire in macchine amministrative e persino giudiziarie destinate a triturare chiunque ci si infili senza pietà e con danni materiali e morali. Si invertirà la macchina quando ci si renderà conto - e nella storia contemporanea è avvenuto spesso - come la Democrazia, pur imperfetta, non abbia formule sostitutive al momento e di come le libertà possano sparire in un batter di ciglia. E si invertirà anche quando tanti che rifuggono dalla Politica, dando spazi a chi non lo merita, si impegneranno seriamente nell'alfabetizzazione istituzionale e decideranno di accedere a ruoli elettivi anche attraverso passaggi di competenze di chi conosce le cose. Oggi grandi segnali di questa svolta di una democrazia viva, partecipata e persino passionale non li vedo e questo mi addolora pensando a quante energie e quante persone valide ho avuto modo di conoscere anche nella piccola Valle d'Aosta.