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26 giu 2018

L'invasione delle "cicche"

di Luciano Caveri

Sono un non fumatore tollerante, perché il fumo mi ricorda mio papà - tabagista indefesso - visto che in campo di internamento in Germania scambiava la poca zuppa nel piatto con qualche rimasuglio di sigaretta. La sigaretta era un vizio ma anche - negli anni del dopoguerra - una normalità sociale: sono cresciuto in mezzo al fumo, che fosse in macchina, al cinema, al ristorante. Ma non ho mai fumato e ho visto, negli ultimi anni di vita di mio papà gli toccava viaggiare con la bombola d'ossigeno per via dei polmoni malridotti, quanto questa dipendenza possa avere effetti terribili sulla salute. La progressiva coscienza su questi effetti nocivi e nuove regole sul fumo negli spazi pubblici stanno in parte cambiando gli usi e costumi, anche se - leggevo di recente - la sigaretta resta un elemento attrattivo per i giovani, specie le donne, a dimostrazione che la battaglia contro il fumo non risulta ancora vinta.

Ma uno degli elementi più macroscopici è la diffusione, come effetto collaterale, dei mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l'ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali. Dal punto di vista numerico, i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto singolo più abbondante sulla Terra: su scala globale, ogni giorno, ne vengono dispersi nell'ambiente più di dieci miliardi. Il problema è che poi impiegano anni a decomporsi. Per smaltire naturalmente il filtro di una sigaretta sono necessari almeno cinque anni! Il mozzicone di sigaretta contiene sostanze tossiche come nicotina, ammoniaca e benzene che vengono sprigionate rapidamente e contribuiscono a inquinare l'aria che respiriamo e le acque dei nostri fiumi perché spesso, le cicche di sigarette finiscono, spinte dalla pioggia nelle fognature e di qui arrivano nei nostri fiumi inquinandoli! Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini. C'è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40 per cento dei rifiuti (il 9,5 per cento sono bottiglie di plastica, l'8,5 per cento sacchetti di plastica, il 7,6 per cento lattine di alluminio). La nuova legge 221 in vigore dal 2 febbraio 2016 prevede anche esplicitamente il divieto di gettare mozziconi per terra, nelle acque o negli scarichi con multe salate, che nessuno in realtà applica, come spesso avviene in Italia (lo stesso dovrebbe valere per scontrini, fazzolettini e soprattutto le terribile gomme americane). La legge prevedeva anche che i Comuni "provvedano a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo", così che anche chi sia sprovvisto dell'apposito dispenser porta mozziconi non abbia "scuse" per gettare le cicche di sigarette per terra. Anche in questo caso si è agito poco e dunque l'alibi per il fumatore abituato a buttare il mozzicone. In realtà la legge prevede altre cose ancora. Sulle confezioni di sigarette sono vietati tutti gli elementi promozionali e le nuove avvertenze includono una combinazione di testi (ad esempio "Il fumo causa il 90 per cento dei casi di cancro ai polmoni", "Il fumo può uccidere il bimbo nel grembo materno", "Il fumo aumenta il rischio di impotenza" eccetera), "immagini forti" ed avvertenze per scoraggiare l'acquisto. E' vietato fumare in auto se ci sono minorenni o donne incinte. E' vietato fumare in prossimità delle "strutture universitarie ospedaliere, dei presidi ospedalieri e degli Istituti di ricerca scientifica e di cura pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS". Sono introdotti nuovi requisiti di sicurezza e qualità per le sigarette elettroniche. Spesso mi domando - specie quando qualcuno mi fa venire i brividi parlando di Stato etico contrapposto allo Stato di diritto - quanto sia necessario doversi occupare per legge, con il rischio poi di fallire come per le "cicche" (quelle fumate e quelle da masticare), di elementi che dovrebbero far parte della coscienza personale e di senso civico dunque di aspetti di rispetto della propria salute e della qualità dell'ambiente. Ma così è...