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30 mar 2018

Europa, se ci sei batti un colpo

di Luciano Caveri

«Europa, se ci sei batti un colpo!». Così il mio amico occitano, Mariano Allocco, con cui commentiamo da mesi la questione catalana, attacca sin dal titolo una vicenda su cui ci scambiamo da mesi dei pensieri. Lui più pessimista, io più ottimista. Temo avesse ragione lui sul ruolo rinunciatario dell'Europa, se non apertamente repressivo sulla linea di una Spagna che ha il volto più franchista che democratico. Ciò vale anche per gli Stati che tacciono sull'accusa di "ribellione" verso indipendentisti non violenti per natura e per scelta politica. Così i tedeschi, esecutori del mandato di cattura internazionale, hanno incarcerato - come avvenuto a Barcellona per decine di esponenti e militanti - quell'ex Presidente Carles Puidgemont, che ha sempre agito alla luce del sole con procedure democratiche. Una vergogna che indigna e preoccupa e che segna un solco profondo.

Scrive Allocco: «Cosa sta succedendo in Spagna non è una questione interna, ha ben altra dimensione e significato: riguarda i fondamentali dell'Europa. La repressione attuata da Madrid, gli arresti e l'uso della forza nei confronti di scelte democraticamente espresse dal popolo catalano, è questione che interroga l'Europa, gli Stati, i partiti politici, la società tutta e i singoli cittadini. Presto metterà tutti di fronte ad una scelta di parte, non basterà tacere e far finta di nulla. Il silenzio da mesi sta avvolgendo dinamiche intese dal sistema come destabilizzanti, perché mettono in discussione modelli di governo e scelte che sono funzionali a potere, economia e scuola di pensiero egemoni perciò considerati intoccabili. Il silenzio del resto dell'Europa non potrà durare per molto come pure l'uso della forza da parte spagnola, perché la strada scelta da Barcellona per affermare la voglia di libertà è quella vincente, quella della democrazia, strada maestra tracciata dalla storia. Il popolo catalano si è espresso chiaramente prima col referendum sull'indipendenza e poi con elezioni imposte da Madrid. Ha usato gli strumenti della democrazia e in quell'ambito si è mantenuto, la violenza è arrivata da Madrid e da Madrid continuano a partire ordini di arresto. Da un lato l'espressione di un popolo che afferma la voglia di libertà, dall'altro un rigurgito di metodi che ricordano tempi bui che pensavano superati. Non sarà con gli arresti e con la Guardia Civil, il cui emblema riporta a tempi bui, che Madrid potrà normalizzare un popolo con questo inno nazionale: "Catalogna, trionfante, tornerà ad essere ricca e grande! Torni indietro questa gente, tanto presuntuosa e tanto superba!"». Speriamo in bene: per la cronaca il simbolo della "Guardia Civil" è il fascio littorio!