Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
16 giu 2017

I vaccini sono una cosa seria

di Luciano Caveri

Scrivo con rispetto e non per alimentare una polemica politica, ma il tema è importante per la convivenza civile e sottrarsi sarebbe ipocrita. L'uscita infelice e non condivisibile nella forma e nella sostanza sui vaccini di Chantal Certan è così espressa dall'Ansa Valle d'Aosta in un dispaccio ripreso, purtroppo, a livello nazionale: "«Mai pensavo si arrivasse a tanto... e qui i vaccini non contano nulla, la scienza neppure, il dibattito è tutto su un altro livello, livello di sperimentazione di massa...». Così l'assessore all'istruzione e cultura della Valle d'Aosta Chantal Certan con un post su Facebook si scaglia contro il decreto del Governo sulle vaccinazioni obbligatorie. «Mai vista - rincara l'esponente del movimento autonomista Alpe - una cosa del genere in nessun paese europeo, anzi sì... vi è già stato un ventennio in Europa in cui uno con due baffetti faceva sperimentazione su uomini, donne e bambini... pensavo appartenesse al passato»".

Il riferimento ad Adolf Hitler ed alle sperimentazioni mediche del nazismo è in apparenza una scelta incomprensibile e che dimostrerebbe solo una scarsa conoscenza della Storia e un suo cattivo utilizzo. Non lo è affatto se si guardano i siti antivaccinisti che da settimane parlano in vario modo di "scelta nazista" riferendosi al decreto sugli obblighi vaccinali, per cui il riferimento storico non è avvenuto per un ingiustificabile svarione, ma nel solco di un'adesione che appare convinta. Lo si evince guardando appunto certe reazioni rinvenibili sul Web, che sono legate a polemiche antiscientifiche di cui bisogna diffidare, specie da parte di chi rivesta incarichi pubblici. La libertà d'espressione e la libertà più in generale in questo caso non c'entrano per nulla. Infatti la Certan così prosegue e metto l'intera citazione, anche se lunga: «Eppure Rudolph Steiner nel 1917, cento anni fa lo aveva previsto e scriveva: "Nel futuro si eliminerà l'anima per mezzo di farmaci. Con il pretesto di un "punto di vista salutare" si troverà un vaccino mediante il quale l'organismo umano verrà trattato, quanto prima possibile, eventualmente direttamente alla nascita, in modo tale che l'essere umano non possa sviluppare il pensiero dell'esistenza di anima e spirito. Verrà affidato ai medici materialisti il compito di eliminare l'anima dall'umanità. Come oggi si vaccinano le persone contro questa o quella malattia, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza che potrà essere prodotta precisamente in modo tale che le persone, grazie a questa vaccinazione, saranno immuni dall'essere soggetti alla "follia" della vita spirituale. Esistono sostanze che, se si iniettassero nel bambino in età scolare, gli potrebbero consentire di non frequentare le elementari, solo che il suo pensiero diverrebbe quello di un automa. Egli sarebbe estremamente intelligente ma non svilupperebbe una coscienza e questo è il vero obiettivo di determinati circoli materialisti. Questo in effetti è possibile, ma ciò rende l'uomo un automa. Con un tale vaccino si potrebbe facilmente far in modo che il corpo eterico si allenti all'interno del corpo fisico. Una volta allentato il corpo eterico, il rapporto tra l'universo e il corpo eterico diverrebbe estremamente instabile e l'uomo diventerebbe un automa, in quanto il corpo fisico dell'uomo deve essere educato su questa terra per mezzo di una volontà spirituale. Ad esempio la vaccinazione antivaiolosa non ha effetti negativi se la persona viene educata antroposoficamente; fa male solo a chi cresce con pensieri materialistici. Allora il vaccino diviene una specie di forza ahrimanica; l'uomo non può più liberarsi da un determinato sentire materialista"». Per capire cosa voglia dire "ahrimanica", ecco la spiegazione dello stesso autore in altro testo: «Gli spiriti arimanici, gli spiriti mefistofelici sono quelli che propriamente (se si prendono i nomi con esattezza) vengono chiamati dalla concezione medioevale gli spiriti di Satana, da non confondersi con Lucifero». Poco a che fare con la Scienza, insomma, e molto con superstizioni e fantasie. Si evince che per per Certan - che si deve occupare della scuola pubblica e per la sua parte dell'applicazione delle norme sui vaccini - il riferimento culturale è dunque la discussa antroposofia steineriana e, nel caso specifico riguardante i vaccini, si appoggia su certe affermazioni che lasciano perplessi per il loro contenuto quantomeno bizzarro, anche ad una semplice lettura. Torniamo - per chiudere la questione - ad Hitler ed ai suoi medici assassini, che vengono equiparati con un passaggio che lascia senza fiato ai medici vaccinisti ed ai politici che li assecondano nel loro disegno. Ricordo qui, con orrore, il campionario di torture imposte ad ebrei, zingari, omosessuali e dissidenti politici: esperimenti di decompressione per il salvataggio da grande altezza, esperimenti di congelamento e raffreddamento prolungato, esperimenti di vaccinazione antipetecchiale, ricerche sull'epatite epidemica, esperimenti di sterilizzazione, raggi X e castrazione chirurgica, studio sulle condizioni precancerose della cervice uterina, ricerche sui gemelli monozigotici e ricerche sulla cura ormonale dell'omosessualità. Su queste atrocità - compresi appunto i test su esseri umani per trovare un vaccino per il tifo e per l'epatite per proteggere le truppe naziste, che nulla hanno a che fare con il decreto sui vaccini! - si trovano ampia documentazione e verbali agghiaccianti nei processi del dopoguerra. Per cui ogni comparazione fra questi crimini contro l'umanità con una Repubblica democratica e le sue leggi, criticabili e perfettibili, è fuori luogo, esattamente come evocare la strampalata "profezia" di Steiner. Lo stesso filone che, lo dico ad abundantiam, ispirò la "medicina antroposofica", con teorie che definire scientifiche - visto che implica anche occultismo e astrologia - è davvero arduo. Per cui va bene "aprire il dibattito", ma certo non su queste basi.