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29 gen 2017

Il Parlamentarium a Bruxelles

di Luciano Caveri

Il tema di come avvicinare certe Istituzioni ai cittadini non è per nulla semplice, specie un'epoca in cui fermenti di antipolitica e di antiparlamentarismo agitano la scena. Ho avuto nel tempo la possibilità di confrontare diverse modalità di approccio. La più classica erano le visite di gruppi a Montecitorio: lo straordinario Palazzo che ospita la Camera dei Deputati, che era già per il suo valore storico ed architettonico è una garanzia di successo e quasi sempre capitava che le persone potessero assistere ai lavori d'aula, che hanno sempre un vivo successo. Ad accompagnare sono commessi già ampiamente esercitati, ma certo il risultato più efficace - a me è capitato spesso - era quella di poter accompagnare e spiegare di persona il funzionamento della "macchina", sapendo che veniva distribuita anche una brochure piuttosto efficace che serviva, anche in una fase successiva, a soddisfare le curiosità non risolte. Non so se ci sia stata un'evoluzione multimediale, ma certo il sito web della Camera è ricco di contenuti.

Allo stesso modo ho accompagnato gruppi di visitatori al Parlamento europeo, sia nella sede di Bruxelles che in quella di Strasburgo. Sono macchine molto oliate e ben funzionanti, sapendo che nella logica europea una buona interazione con i cittadini - lo si vede anche dalla facilità di navigare sul Web alla ricerca di notizie - è considerato come un caposaldo della democrazia. Lo stesso posso dire dell'accoglienza per i gruppi al "Comitato delle Regioni", anche se l'attrattività è certamente inferiore. Mi mancava però una visita al centro multimediale, a fianco alla sede vera e propria del cuore del Parlamento europeo, che è stato chiamato - con un latinismo si risolve spesso buona parte della babele linguistica - "Parlamentarium". Ero sinceramente curioso di vedere come si potesse riassumere una materia che conosco, avendola studiata e vissuta dal vivo. Da sempre in Europa l'accoglienza è rapida e gentile: non ci sono particolari obblighi burocratici, anche per chi piombasse all'improvviso. Non è neppure obbligatoria la carta d'identità, ma naturalmente ci sono controlli di sicurezza all'ingresso, fatti speditamente e non in modo brusco. L'ambiente è accogliente e certo acustica e illuminazione sono state studiate con attenzione. Le guide multimediali consentono, in tutte le lingue dell'Unione, una visita autonoma, anche se ho visto che gruppi di ragazzi avevano un apposito accompagnatore. Per i bambini è stato studiato un percorso molto simpatico, denominato - per stimolarli - "caccia al tesoro". La struttura viene definita "dinamica", quindi con la possibilità di togliere e mettere elementi e anche interattiva, perché - come nei musei moderni - è possibile con mezzi elettronici approfondire singoli argomenti con diverse modalità digitali, audio e video. L'inizio offre una comprensione delle sedi comunitarie - Bruxelles, Strasburgo, Lussemburgo - cui segue un'efficace spiegazione prima della storia europea, segnalando in un lungo corridoio le tappe Paese per Paese in una logica sintetica che consente di meglio capire singole evoluzioni, che poi si riversano nella parte - ricca e stimolante - della storia dell'integrazione europea sino alle tappe più vicine. Ci sono molti documenti resi comprensibili e mai si adopera un tono ampolloso o retorico, men che meno autocelebrativo. Ai volti e alle storie personali dei 751 deputati europei in carica si accompagna, su di una grande carta geografica con computer che paiono dei piccoli carretti che si muovono sui diversi Paesi, una descrizione dell'attività europea sul territorio per comprenderne l'incidenza reale. Vi è poi un documentario su schermo gigante ed avvolgente dell'attività del Parlamento europeo con un racconto, anche in questo caso senza fronzoli, in cui ho riconosciuto il lavoro quotidiano che svolge un parlamentare europeo, come impastato nell'attività collettiva e nel ruolo politico del Parlamento europeo. Infine, prima prima di poter esprimere in modo originale la propria visione dell'Europa, ci sono personaggi di tutti i Paesi, di cui si può conoscere una breve storia filmata. Fa sorridere che uno dei personaggi italiani sia una funzionaria del "Monte dei Paschi" di Siena: chi ha scelto questo spunto non è stato molto fortunato, considerando la cronaca più recente sulla banca... Credo che la visita valga davvero e certo ci si immagina - beninteso in una taglia più piccola - se una cosa del genere non potrebbe nascere anche nel Consiglio della Valle d'Aosta, dove so esserci visite guidate in particolare per le scolaresche ed io stesso partecipai qualche volta alle spiegazioni, ma certo viviamo in un mondo in cui - specie per attrarre l'interesse dei più giovani - senza certe nuove tecnologie si dev'essere veramente bravissimi per evitare la noia, causata quasi sempre dalla diminuita capacità di attenzione, investiti da messaggi sempre più brevi, cui fa da contraltare la scarsa capacità delle Istituzioni di rendersi interessanti, come un gatto che finisca per mordersi la coda. Non so se un antieuropeista esca dal "Parlamentarium" con idee diverse da quelle che aveva prima di entrarci, ma quel che è certo è che chi affronti il tour con onestà intellettuale e senza preconcetti non scalfibili esce con qualche informazione in più e la possibilità forse di formarsi un'opinione più matura.