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12 ago 2016

Mangiare bene in Valle d'Aosta

di Luciano Caveri

D'estate, accanto alle indispensabili vacanze marine, che ritengo fondamentali per il mio benessere, approfitto del resto della "bella stagione" per vagare per la Valle d'Aosta con mete già note e luoghi da scoprire. Non mi stancherò mai di rimarcare come la nostra regione, un tempo in una pubblicità indicata come "Isola" (un tempo pure «felice»...), sia invece una sorta di Arcipelago, che contiene diverse realtà consentite dall'altimetria e da una varietà di paesaggi alpini che, con evidente campanilismo, considero unici. Per cui un turista che ne avesse voglia potrebbe programmare ogni anno una vacanza con delle diversità evidenti pur restando nella relativamente piccola Valle d'Aosta. Per altro - diciamoci la verità - una salutare e maggior conoscenza del proprio Paese farebbe bene anche a molti valdostani, di origine e di adozione, perché spesso verifico io stesso - che credo di conoscere bene la Valle - come esista un diffuso analfabetismo e scopro di tanto in tanto dei tesori che mi lasciano stupito proprio perché sconosciuti pure a me.

Durante le mie passeggiate cerco naturalmente anche dei luoghi di ristoro, tranne che nel caso mi porti nel sacco l'occorrente per uno spuntino en plein air, circostanza che mi piace molto e mi riporta a tante escursioni dell'infanzia. Segnalo che ancora oggi capita purtroppo di arrivare in posti tipici cui non corrisponde la qualità del prodotto che si spera, vorrei - a beneficio di chi mi segue - segnalare, invece, due locali che ho personalmente testato e che ho trovato eccellenti. Il primo è nella montagna di La Salle e si chiama "La Joile Bergère", che così si presenta sul suo sito: «Nel verdeggiante pianoro di Planaval, abbracciata dai profumati boschi di La Salle, a pochi chilometri da Courmayeur e dalle splendide terme di Pré-Saint-Didier, una rinomata baita di montagna farà da cornice ad una vacanza di benessere e relax. Nata negli anni '50 come locanda per i contrabbandieri, che dalla Svizzera attraversavano il Col Serena, "La Jolie Bergère" diventa oggi un locale storico dal tratto sempre più tipico e caratteristico. Specchio della tradizione valdostana, si contraddistingue per la sua cucina innovativa ma tipicamente genuina e per la sua intima e familiare atmosfera». Sottoscrivo con entusiasmo: il paesaggio è molto bello, con passeggiate di vario livello e poi una cucina molto piacevole. Idem - ma è un agriturismo - "La Ferme du Grand Paradis" in Valnontey: «Siamo vicinissimi alla partenza del sentiero che conduce al "Rifugio Vittorio Sella" e direttamente sulle piste di sci di fondo del comprensorio di Cogne. La nostra azienda si sviluppa su una superficie di circa venti ettari di prati e pascoli e svolge un importante ruolo per la conservazione dell'ambiente naturale. Nella nostra stalla ospitiamo mucche, capre, pecore, maiali e pollame. Il nostro asino Camillo vi darà il benvenuto alla Ferme! Il latte dei nostri animali viene interamente lavorato nel caseificio dove quotidianamente produciamo formaggi freschi e stagionati per la vendita diretta in azienda e per il ristorante». Ristorante eccellente e con un prezzo eccezionale, tenendo conto della qualità: spicca una carne macellata in loco e la scelta di formaggi straordinaria. Per cui, in entrambi i casi, faccio volentieri questo "spot pubblicitario" e - per carità di Patria - evito invece di fare terra bruciata, anche se lo meriterebbero, in certi locali che si presentano bene, ma poi purtroppo si mangia male.