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07 ago 2016

L'impossibilità di manifestazioni coordinate

di Luciano Caveri

Mi sarebbe piaciuto riuscirci, ma la realtà dice che quella speranza si è infranta tristemente. Mi riferisco ad una questione che può apparire banale ma non lo è ed è una constatazione che deriva da quattro settimane consecutive (per un totale di 24 giorni di trasmissioni da un'ora l'una) di diretta radiofonica, che mi hanno consentito di guardare minutamente alle manifestazioni del calendario estivo in Valle d'Aosta. Una constatazione banale è un generale abbassamento quantitativo e qualitativo dell'offerta, che è il frutto evidente della diminuzione delle risorse pubbliche a disposizione che in passato consentivano - quando le "vacche" erano "grasse" - proposte a raffica consistenti. Ora ci si ingegna, cercando di supplire con l'ingegno, ma - ecco il punto del dispiacere personale - paiono cessati del tutto due punti capitali. Il primo è il tentativo banalissimo di coordinare e mettere ordine al complesso di manifestazioni assai varie che propongono diversi soggetti.

Capisco che mettere assieme tante teste e tante idee è una impresa difficile e la Regione - cui spetta la regia della materia turistica - deve avere abbandonato la partita perché ogni forma di dirigismo può apparire invasiva e antipatica. Ma basta guardare i calendari - per altro difficili da capire perché non esiste un modo razionale di poterli consultare neppure sul famoso e inspiegabilmente anglofono "LoveVda" - per capire che, anche in un'epoca di "nozze con i fichi secchi", tutto si accumula disordinatamente senza logiche territoriali e contenutistiche. Secondo punto: manca di tutta evidenza una sorta di catalogo coordinato che consenta di potere attingere ad esempio ad artisti o autori librari che, riducendo la spesa, potrebbero in date diverse coprire differenti località, consentendo presenze interessanti in località non concorrenti per motivi territoriali. Invece si vede che ognuno fa per i fatti propri o appaltando ad altri i calendari locali con il fenomeno imbarazzante di ricopiature e sovrapposizioni a pochi chilometri di distanza, lasciando il povero turista stupito. Per non dire poi di una certa confusione sulla ratio delle manifestazioni estive: "panem et circenses" per i residenti o elemento di attrazione e di svago per attirare i turisti? La distinzione non è banale, visto che leggo di successi di serate con numeri mirabolanti e il rovescio della medaglia è che magari i presenti sono solo gli abitanti del paese in strada. Legittimo, certo, ma con il turismo non ha nulla a che fare. Capisco che si tratta di banalità elementari, ma se l'impresa resta improba questo vuol dire che i soggetti di vario livello non riescono a coordinarsi con le buone o con le cattive e il famoso "Office" cui spettava un ruolo assieme all'Assessorato regionale ha fallito il suo compito e pare che si stia pensando ad una riforma della riforma. Vedremo cosa verrà partorito, ma penso che più ci si avvicinerà alle elezioni regionali del 2018 e meno si avrà voglia di agitare le acque. Per troppi la politica è solo una passerella fra un'elezione ed un'altra e l'assillo di piacere oscura ogni decisione reale che posa spegnere le luci della ribalta.