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07 lug 2016

l'Ideal come un Cinema Paradiso

di Luciano Caveri

Ricordo la nascita del cinema "Ideal" di Verrès: era l'inizio degli anni Settanta ed ero ancora un bambino. La sala nuova di zecca e fiore all'occhiello per tutta la bassa Valle d'Aosta venne costruita senza badare a spese al limitare del paese in sostituzione di quel "Cine Sport", che si trovava all'imboccatura della Valle d'Ayas, che aveva iniziato la sua attività nel 1947 e per più di vent'anni aveva svolto un suo onorato servizio e lì vidi il mio primo film, "Biancaneve e i sette nani", che mi spaventò a morte nei noti passaggi della strega cattiva. «Andare al cinema» è stato così per tanto tempo uno dei pochi svaghi per noi ragazzi di paese e certo le sale cinematografiche (dove all'ingresso si compravano solo caramelle e non le leccornie attuali) non subivano ancora la concorrenza dei film in televisione, di quelli in affitto in videoteca (ormai in decadenza), delle "pellicole" (la definizione è rimasta anche se tutto è digitale) acquistabili con la "pay-per-view" non solo via televisione ma anche attraverso Internet con diverse soluzioni.

Nulla di comparabile - intendiamoci - con il fascino del vecchio cinema e la sua atmosfera avvolgente, piena di socialità e pure di emozioni, visto che nel buio del cinema che si azzardava la corte alle ragazze nella speranza di "limonare" e si facevano la prima volta i tiri ad una sigaretta, cosa che ho fatto proprio a Verrès con terribili sigarette al mentolo che penso mi dissuasero subito dal tabagismo. La struttura fu il frutto dello sforzo imprenditoriale - mi piace ricordarlo - di Giuseppe "Pino" Bréan, per altro tristemente dimenticato, che era stato per pochi mesi presidente del Consiglio regionale nel 1954. Un uomo elegante ed affabile che ti accoglieva all'ingresso del cinema come se fosse stato il salotto di casa sua. In seguito ci fu la crisi che negli anni Ottanta colpì mortalmente molte sale cinematografiche e una buona parte dei gestori si trovò in difficoltà ed anche Verrès chiuse. Poi, dopo essere entrato in procedure fallimentari, il cinema - che era stato riaperto nel frattempo con una formula d'affitto e con opere di adeguamento e miglioria - venne comprato nel 2010 dal Comune di Verrès con varie promesse sul suo utilizzo futuro. Un forte investimento, pensando ai costi d'acquisto e ai fondi necessari per modernizzarlo. Ora, a soli sei anni di distanza, il Comune alza bandiera bianca e non so bene cosa farà del cinema, unica struttura capiente per varie manifestazioni locali, visto che - come spiegato a 12vda - la gestione attuale a fine estate chiuderà la sala . Così ha scritto, infatti, Elena Meynet: "«siamo obbligati - racconta Hugo Chincheré, responsabile del gruppo, che gestisce, in Valle, anche i cinema di Saint-Vincent, Gressoney, Cogne, il teatro "Giacosa" di Aosta e, in Piemonte, quattro importanti multisale in centro a Torino e un cinema in val di Susa - abbiamo mediamente, per il solo cinema "Ideal", tra i quindicimila ed i ventimila euro di perdita ogni anno, che potevano prima essere assorbiti dalle entrate derivanti dalle altre strutture. Ora con la crisi del settore cinematografico e teatrale la situazione non è più sostenibile e qualsiasi nostro intervento risulta economicamente insostenibile. Abbiamo tenuto duro nel corso degli anni continuando a garantire il servizio solo per motivi affettivi confidando in una ripresa dell'attività e nell'impegno preso dalla proprietà, in occasione del'ultimo rinnovo del contratto, ad effettuare progressivamente le necessarie migliorie alla struttura, per garantire gli standard di qualità che un cinema di prima visione oggi deve offrire. Invece purtroppo non è stato fatto nessun lavoro, sicuramente non per mancanza di volontà del Comune, probabilmente per la carenza di risorse da investire causata dalla crisi economica nazionale nel frattempo arrivata anche in Valle d'Aosta»". Si legge poi più avanti: "Chincheré risponde anche all'utenza che lamenta la possibile chiusura: «la principale responsabilità della chiusura del cinema ricade involontariamente comunque sugli abitanti della media e bassa Valle che non hanno saputo negli anni sostenere con la loro presenza un servizio che molte altre realtà ci invidiano. Oggi, fatto salvo che per pochi film all'anno, c'è solo più che una piccola nicchia di appassionati che frequenta i cinema regolarmente e comunque solo durante la stagione invernale. Sono passati gli anni d'oro dei cinema e le nuove tecnologie offrono ora al nostro pubblico molteplici tipologie di svago alternative al cinema»". Così l'Ideal si avvia davvero verso il definitivo viale del tramonto ed il Comune - che spese parecchio per acquisire la struttura - si trova ora con una patata bollente nelle mani e una vasta zona della Valle d'Aosta sarà senza più un cinema e - anche se le leggi di mercato suonano campana a morto - questo dispiace sinceramente per quello che è stato per molte generazioni una sorta di "Cinema Paradiso", come quello del film di Giuseppe Tornatore.