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16 mag 2016

Da Gramsci al decalogo di Bertrand Russel

di Luciano Caveri

La famosa frase di Antonio Gramsci «Nella vita bisogna avere il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà» si situava nel quadro di una polemica su alcune visioni revisioniste del marxismo. Roba da iniziati, insomma. Ma - si sa - che certe espressioni sfuggono ai propri autori e diventano suggestive e applicabili in altre situazioni storiche. Per altro lo stesso Gramsci - segnatevela - ricordava che «la storia insegna, ma non ha scolari». Ci pensavo rispetto al rischio che ho in questo periodo di coltivare un certo pessimismo, che deriva da un contesto generale - basti pensare allo stato della politica e dell'economia - che non volge per nulla al bello. Anzi, per conservare il sorriso bisogna stringere i... denti.

Poi guardi i giovani (i miei grandi hanno venti e diciotto anni), per non dire dei bambini (il mio piccolo ha cinque anni) e penso che la volontà sia un dovere. "Volontà", da vocabolario per essere esatti, sarebbe niente altro che "la facoltà del volere; potere insito nell'uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati". Quindi, in fondo, niente altro che la negazione del pessimismo che paralizza e finisce per essere un atteggiamento inconcludente. Per questo bisogna capire il da farsi e volare alto rispetto al rischio di stare fermi in una logica rassegnata da pollaio con attorno una rete che imprigiona. Vien voglia di rileggere il celebre decalogo liberale di Bertrand Russel:

Non sentirti assolutamente certo di nulla. Non pensare che valga la pena procedere nascondendo la realtà dei fatti, perché è sicuro che essa verrà alla luce. Non cercare di scoraggiare la riflessione perché è sicuro che ci riuscirai. Quando sei confrontato da una opposizione, anche se dovesse trattarsi di tuo marito (moglie) o dei tuoi figli, cerca di superarla con la discussione e non con l'imposizione, perché una vittoria ottenuta con la forza è fittizia e illusoria. Non avere alcuna venerazione per l'altrui autorità, in quanto si possono sempre trovare altre autorità ad essa contrarie. Non utilizzare il potere per sopprimere opinioni che ritieni dannose, perché così facendo saranno le opinioni a sopprimere te. Non aver paura di essere eccentrico nelle tue idee perché ogni idea ora accettata è stata una volta considerata eccentrica. Trova più gusto in un dissenso intelligente che in un consenso passivo, perché, se apprezzi l'intelligenza come dovresti, nel primo caso vi è una più profonda consonanza con le tue posizioni che non nel secondo. Sii scrupolosamente sincero, anche se la verità è scomoda, perché è ancora più scomodo il tentare di nasconderla. Non provare invidia per la felicità di coloro che vivono di illusioni, perché solo uno sciocco può pensare che in ciò consista la felicità."

Una visione laica dei "dieci comandamenti" da tenere da conto.