Buona Pasqua!

Auguri di Buona Pasqua a tutti voi!Buona Pasqua a tutti e mi auguro che questa giornata sia per voi, cari lettori, serena e piacevole.
Oggi, come da antica tradizione e da un condizionamento culturale che ci è stato insegnato, vien naturale parlare di Pace. Di questi tempi il tema è drammaticamente d'attualità e gli orrori delle guerre - nelle incessanti varianti della violenza umana - ci assalgono ogni giorno e non c'è pacifismo serio o di maniera che riesca davvero a fermare questa marea montante. Anzi, come dimostra la rabbia crescente della popolazione - cioè di ciascuno di noi e lo si verifica bene nei momenti conviviali di queste ore - colpita da avvenimenti luttuosi ormai incombenti nella quotidianità, che dimostra quanto l'estremismo islamista inneschi una reazione forte su cui è bene riflettere ed è meglio non banalizzare.

Non bastano a risolvere questioni politiche e ideologiche complesse concioni xenofobe o fili spinati, ma neppure ci riescono sermoni, bandiere al vento, slogan, canzonette e cuori gonfi d'amore a risolvere questioni politiche e ideologiche complesse, che prevedono impegno di mediazione e ricerca di soluzioni. Ma esiste - e su questo è bene ragionare senza spocchia ideologica - un diritto di difesa al quale non si può rinunciare, quando qualcuno ti voglia morto. E, come già nella storia passata, è evidente che chi brandisca solo buoni sentimenti senza affrontare la realtà rischia, seppur in buona fede, di fare il gioco dei cattivi e pure la fine inutile dell'agnello sacrificale nelle mani di chi gode della morte altrui come affermazione delle sue idee.
Il significato di pace è semplice: la situazione contraria allo stato di guerra. Il latino "pāx pācis" (da cui deriva non a caso anche patto, antidoto diplomatico alla guerra, ma chi voglia trattare...) è un derivazione della radice indoeuropea "*pak- *pag- conficcare, piantare, fissare" (da cui viene anche la parola "palo") ha dato il latino "pangĕre" e il greco "pḗgnymi - conficcare", col significato concreto di "cosa fissata, convenuta fra le parti". Insomma: un ideale elevato, ma dalle origini molto concrete e fisiche ed in fondo è un richiamo implicito per chi con i soli ideali di pace non affronta la dura realtà attuale, preferendo volare fra le nuvole di un'utopia straordinaria ma allo stato irrealistica.
Ma torniamo alla Pasqua: nella simbolistica antica il simbolo di pace per eccellenza era l'ulivo. Nella mitologia greca ci sono riferimenti continui e solidi a questa simbolistica. Nella Bibbia un ramoscello di ulivo nel becco della colomba (altro simbolo della pace e non a caso) che ritornò da Noè dopo il diluvio, mentre nell'Orto del Getsemani dove Gesù si recò a pregare la notte del suo arresto e, ramoscelli di ulivo, erano tra le mani della folla festante che osannava Gesù al momento del suo ingresso nella città di Gerusalemme (pochi giorni prima che fosse ucciso sulla croce e ciò dimostra gli atteggiamenti mutevoli delle folle). Per questo durante la Domenica delle Palme, che cade giusto una settimana prima di Pasqua, avviene la distribuzione rituale di ramoscelli di ulivo (e di palma) come simbolo di pace e in ricordo proprio dell'episodio biblico.
Al di là di questo aspetto religioso, il messaggio di speranza e di rinascita della Pasqua incide dunque su di noi e sul nostro modo di pensare, che è frutto della cultura che ci circonda e ci forma. Per cui l'antidoto degli ideali di Pace - che non può risultare unilaterale nel rapporto con gli altri, perché la reciprocità non è un giochetto - resta prezioso contro i troppi veleni che circolano. Un apporto indispensabile per il nostro equilibrio, per evitare di perdere la testa di fronte ai troppi messaggi negativi e preoccupanti che ci complicano la vita.

Commenti

Auguri...

a te ed alla tua famiglia. La pace ci vorrebbe di certo, ma oramai temo sia un'utopia...

Temo...

che sia così!

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