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28 dic 2015

La brutta storia della Processionaria

di Luciano Caveri

"In comprensori della Valle d'Aosta sono state segnalate infestazioni di Processionaria del pino. La Processionaria del pino (Traumatocampa pityocampa) è un lepidottero (farfalla) che nella fase larvale si nutre di aghi di conifere. Il nome "Processionaria" deriva dal comportamento delle sue larve, che si spostano in lunghe file indiane". Questo l'incipit di un comunicato ufficiale della nostra Regione, che riguarda un fenomeno in corso, che è ancora più evidente in quest'inverno anomalo, in cui il gelo non ha bloccato questa bestiaccia.

Lo pericolosità è dimostrata dal tono e pure dai caratteri maiuscoli con cui prosegue questo avviso alla popolazione: "LE LARVE DELLA PROCESSIONARIA SONO RIVESTITE DI PELI URTICANTI CHE POSSONO PROVOCARE REAZIONI ALLERGICHE ANCHE GRAVI NELL'UOMO E NEGLI ANIMALI. I peli di cui sono rivestite le larve di Processionaria possono provocare diverse forme di irritazione e infiammazione, quali: dermatite, che si manifesta sotto forma di bolle da orticaria o macchie rosse isolate; congiuntivite ed infiammazione agli occhi; infiammazione delle vie respiratorie. Nei cani, che per natura annusano il terreno e possono aspirare grandi quantità di peli urticanti, i sintomi possono essere talmente gravi da causarne la morte. Precauzioni da adottare:

  • non avvicinarsi alle piante che presentano nidi di Processionaria e comunque evitare di sostare sotto pini e conifere in generale;
  • non toccare a mani nude i nidi o le larve;
  • non toccare a mani nude corteccia di alberi, arbusti o rami infestati;
  • non effettuare lavori che possano diffondere nell'aria i peli urticanti, a esempio rastrellamento delle foglie o sfalcio dell'erba;
  • nel caso si rendesse necessario asportare i nidi, proteggersi adeguatamente con tuta, guanti, occhiali e maschera;
  • i nidi asportati devono essere raccolti e bruciati. E' assolutamente vietato gettarli nei rifiuti, conferirli nella raccolta differenziata, abbandonarli sul terreno o ai bordi delle strade; tenere i cani al guinzaglio e lontani dalle conifere. Cosa fare in caso di contatto:
  • fare tempestivamente una doccia e lavare gli indumenti a temperatura elevata (almeno 60°);
  • trattare la pelle pulita con un prodotto antistaminico;
  • se il contatto è avvenuto con le mucose, sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli o altri animali);
  • in caso di irritazione congiuntivale, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche rivolgersi immediatamente al medico (o al veterinario)". Leggo in queste ore la preoccupazione crescente delle popolazioni interessate, come è il caso della zona alta del Comune di Sarre e l'appello accorato di un amico di La Salle, che ha scritto dappertutto ed ha avuto risposte deludenti sulle azioni della Regione. Par di capire che ci sono problemi di bilancio e dunque tutta una serie di azioni a terra non possono essere intraprese, mentre mi è stato detto che non si intendono prendere in considerazione irrorazioni di liquidi specifici dall'elicottero, come avvenuto altrove. Trovo a questo proposito un verbale del 1948 del nostro Consiglio Valle, che mostra come analoga diffusione creasse nella politica di allora, quando soldi non ce n'erano affatto, un interesse incredibile: "Il Consigliere sig. col. Giuseppe Ferrein richiama l'attenzione dell'assessore all'agricoltura sig. Nouchy sulla necessità che sia intensificata la lotta contro la processionaria nei boschi di pini e lo prega di voler riferire sui provvedimenti che possono essere adottati dall'Assessorato all'agricoltura nonché sull'interessamento svolto dalle Autorità comunali in merito alla lotta contro la processionaria. Rileva che tale lotta è della massima importanza in quanto la processionaria può in poco tempo distruggere foreste intere di pini. L'assessore sig. Nouchy rileva che l'articolo 38 delle disposizioni di massima del Corpo Forestale fa obbligo ai proprietari di boschi di pini di raccogliere le "borse" contenenti i germi della processionaria e che già sono state elevate contravvenzioni contro i proprietari inadempienti. Comunica che sono state diramate circolari in proposito ai signori sindaci e che, inoltre, le guardie forestali sono state di persona nei vari Comuni a far presente che alle Amministrazioni comunali incombe l'obbligo di provvedere alla raccolta di "borse"; la raccolta, però, deve avvenire mediante il sistema delle corvées. Aggiunge che non tutte le Amministrazioni comunali hanno provveduto in tempo utile e che, pertanto, è stato prorogato al 15 marzo il termine entro cui le stesse devono provvedere alla raccolta delle "borse", dopodiché disporrà l'Assessorato all'agricoltura a spese dei Comuni interessati. L'assessore sig. Nouchy fornisce alcune delucidazioni in merito alle varie modalità di lotta contro la processionaria (raccolta borse, uso di cesoie speciali, irrorazioni). Su richiesta del presidente avv. Caveri, il consigliere col. Ferrein precisa che, a tutt'oggi, la processionaria è giunta nell'alta Valle ai boschi di pini di La Salle. Il consigliere sig. David riferisce che la processionaria in Cogne ha fatto la sua apparizione soltanto in un versante ed in proporzioni minime. Il consigliere sig. Manganoni fa osservare che in territorio di Introd il Comune ha obbligato la popolazione a provvedere alla raccolta delle borse. L'assessore sig. Nouchy precisa che la processionaria è comparsa in territorio dei Comuni di Morgex e di La Salle e che il giorno 17 febbraio u.s. sono state elevate sei contravvenzioni a carico di proprietari che non hanno ottemperato alle disposizioni impartite. Il presidente avv. Caveri invita l'assessore sig. Nouchy ad impartire precise e tassative disposizioni a tutti i sindaci della Valle per una efficace lotta contro la processionaria. L'assessore sig. Nouchy rileva che già si è provveduto a diramare istruzione a tutti i Comuni e che il sindaco di Antey St. André ha fatto presente che, in alcune zone, la raccolta della processionaria presenta delle difficoltà per la particolare configurazione del terreno. Rileva che sarebbe opportuno che i raccoglitori delle borse fossero preventivamente assicurati contro gli infortuni. Il consigliere sig. Vacher osserva che le zone più infestate dalla processionaria sono quelle dei Comuni di St. Pierre e di Avise. Il consigliere col. Ferrein prende atto e ringrazia l'assessore sig. Nouchy dei chiarimenti fornitigli e raccomanda che, nel prossimo periodo invernale, la lotta contro la processionaria sia intensificata. L'assessore sig. Nouchy dà assicurazioni in merito". Ricordo che un annetto fa del tema si discusse in Consiglio regionale e dal comunicato stampa si vede chi è preoccupato e chi temporeggia: "Con un'interpellanza presentata nella seduta del 14 gennaio 2015, il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha posto l'attenzione sul contenimento degli attacchi della processionaria del pino. «Le foreste di pino silvestre della Valle d'Aosta sono gravemente deperite a causa di vari fattori, ma principalmente per gli attacchi del lepidottero defogliatore conosciuto come "processionaria del pino", che, se toccato a aspirato, può creare danni anche a persone e animali - ha spiegato il consigliere Alessandro Nogara – a nostra conoscenza, l'Amministrazione regionale non ha condotto azioni incisive per contrastare questa situazione». Ha quindi voluto conoscere «le iniziative che si intendono intraprendere per combattere il deperimento delle foreste e per contenere questo massiccio attacco di processionaria del pino». L'assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, ha risposto: «La normativa prevede la lotta obbligatoria da parte delle strutture regionali solo nel caso in cui la presenza dell'insetto minacci il popolamento arboreo; tale situazione non è ravvisata al momento in Valle d'Aosta. Vista l'intensità dell'attacco, già nello scorso autunno sono stati organizzati incontri tra le strutture degli Assessorati dell'agricoltura e della sanità, l'Usl, il "Celva" e i Comuni più colpiti; in tali occasioni sono state stabilite iniziative di divulgazione e informazione sulla problematica, con l'installazione di cartellonistica sui territori maggiormente interessati e la creazione di una pagina web dedicata sul sito dell'Amministrazione regionale. Il Corpo forestale a novembre 2014 ha effettuato un monitoraggio su tutto il territorio regionale, comprese le aree verdi e scolastiche. Sono risultati colpiti circa 2.800 ettari, corrispondenti al 29 per cento delle pinete esistenti, registrando un leggero aumento rispetto al 2013. Dall'elaborazione dei dati, si evince che il 14 per cento dei territori infestati sono interessati da una forte diffusione di nidi, il 25 per cento da una media diffusione, il 61 per cento da una debole. I Comuni maggiormente colpiti sono Villeneuve, Saint-Pierre, Sarre, Nus e Champdepraz. Come concordato con i vari soggetti, nel dicembre 2014 la struttura dell'Assessorato ha condotto una raccolta meccanica da terra dei nidi, situati tra sei ed otto metri, da parte di operai forestali, nelle zone comprese tra Morgex e Saint-Christophe, segnalate quali prioritarie. Non sempre la raccolta è risultata completa, si è quindi proceduto in ambiti urbani con i cestelli telescopici. Complessivamente, sono stati raccolti circa 550 nidi. L'attività di raccolta è ripresa pochi giorni fa, dando sempre priorità ai contesti urbani. Si interverrà inoltre sulle aree forestali, procedendo in prossimità dei centri abitati, lungo i percorsi della viabilità e i sentieri. Si stanno valutando anche altri metodi di lotta, tuttavia ritenuti non risolutivi e molto costosi, quali l'uso di trappole con ferormoni o collose, la lotta microbiologica, interventi aerei. Sono ipotizzabili possibili interventi selviculturali per sostituire progressivamente il pino nero con il pino silvestre, la roverella o latifogli. Nel corso del 2015 continueranno il monitoraggio forestale e la raccolta meccanica dei nidi. Ci stiamo inoltre confrontando con altre realtà regionali e fra pochi giorni si terrà un incontro a Sarre per fugare dubbi e fornire indicazioni sui comportamenti cui attenersi». Il Consigliere Nogara, nella replica, ha rimarcato: «sinora non è stato fatto un granché, si sarebbe dovuto sin da subito informare la popolazione sui rischi, invece, ad esempio, sui siti dell'Amministrazione regionale e dei Comuni interessati non risulta nulla. Bisogna fare tutto il possibile, nonostante i problemi finanziari, perché se non spendiamo i soldi ora, fra qualche anno ci ritroveremo coi versanti esposti a sud completamente scoperti. Concordo nell'intervenire in via prioritaria su certi ambiti, ma la situazione non si risolverà da sola, è necessario usare tutti i metodi di lotta su tutto il territorio»". Purtroppo Nogara - per altro forestale di grande esperienza - aveva ragione ad essere preoccupato e il "caso processionaria" resta ancora assai preoccupante, come sviluppatosi nei mesi da allora ad oggi, e lo dimostra l'insoddisfazione dei cittadini che devono vivere nelle zone "contagiate". Cosa si aspetta ad assumere azioni più incisive?