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04 nov 2015

L'abolizione di Novembre

di Luciano Caveri

Oggi il mio è un semplice, incolpevole e pure inutile svolazzo di fantasia. Penso che non ci sia nulla di male a farlo, visto che l'immaginazione permette gratuiti voli pindarici, specie se applicati a qualcosa di convenzionale, come lo sono i mesi dell'anno nel complesso meccanico che abbiamo organizzato per scandire il tempo. Per altro e ad essere onesto non ci vuole un grande sforzo di fantasia a rimarcare che ottobre, novembre e dicembre (october, november et december) significavano in latino semplicemente l'ottavo, il nono ed il decimo mese dell'anno. Tutto questo perché l'anno romano cominciava a partire da marzo. Per cui ci siamo solo portati dietro la tradizione, di cui spesso abbiano solo una svagata consapevolezza.

Questi mesi, per il contrasto con la fine dell'estate, con il cuore dell'inverno ed anche con la susseguente primavera hanno una loro personalità nel ciclo annuale, ma soprattutto spiccano perché sono degradanti, nel senso che sino al solstizio d'inverno (quest'anno il 22 dicembre alle 4.48 del mattino) le giornate si accorciano. Tutto ciò ha un suo fascino e di ogni stagione bisogna prendere il meglio, ma questo non vuol dire affatto non avere delle preferenze. Ciò detto io penso, con buona pace di chi ci è nato (segni zodiacali, per chi ci crede, scorpione e sagittario) e delle Festività celebrate (Ognissanti, Commemorazione dei Defunti e Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate), che novembre andrebbe abolito. Calma, calma, so bene che si tratta di una richiesta bizzarra, ma in fondo perché mai non bisogna pensare a cose che abbiano una loro (ragionevole) stranezza? Mi permetto a questo proposito di portare tre poeti come testimoni: la prima è una celebre poetessa americana, il secondo è un poeta danese, il terzo è quell'allegrone di Giovanni Pascoli. "Ed è novembre. I pomeriggi sono più laconici e i tramonti più austeri. Novembre mi è sempre sembrato la Norvegia dell'anno". (Emily Dickinson) "L'anno ha sedici mesi: novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, novembre, novembre, novembre". (Henrik Nordbrandt) "Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E' l’estate, fredda, dei morti". (Giovanni Pascoli)

Si evince con chiarezza come le mie considerazione su di un mese greve e grigio non siano isolate e saltare da ottobre a dicembre avrebbe anche il grande vantaggio di rendere più prossimo il Natale, che spicca come un faro abbagliante al passaggio fra un anno e l'altro, anche se per essere franchi, togliendo un mese invecchierei prima... Certo l'abolizione è difficile da concretizzare e finisce per essere un'iperbole a fondo cieco, ma almeno mi sia consentito un certo personale straniamento dallo svolgimento di questo mese in arrivo. Esserci c'è, ma lo si può pure ignorare, sorvolandolo con serena noncuranza.