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04 set 2015

Per i 65 anni di Snoopy

di Luciano Caveri

Sono cresciuto con i "Peanuts" (in inglese "noccioline" ma penso che in italiano potrebbe essere "inezie" o "bazzecole"), le celebri strisce di Charles Monroe Schulz. Per anni, oltre a leggerle su "Linus", di cui dirò, queste storielle le ho scelte come fil rouge del diario di scuola e questo era il segno di un vero sentimento. Li ricordate? Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy, Sally, Piperita Patty, Woodstock... Scavando nella memoria, mi appare una certezza: non fui io a scoprirli sulle pagine di "Linus", ma fu un mio cugino più vecchio di me, Giusi Masini, oggi medico, a passarmi i suoi giornalini, "Linus" compreso, come un tempo capitava nella cessione dell'usato. Così mi ritrovai questi buffi personaggi, dei bambini caustici e litigiosi, in un mondo ben diverso dal mio, in qualche modo illustrato dal fatto che molte scene si svolgevano in un campo da baseball, gioco per me all'epoca ed ancora oggi incomprensibile.

Mi è capitato di leggere sul mensile "Il Collezionista" un articolo di Giulia Ortis che racconta di "Linus": "Primo giorno di aprile 1965: nasce a Milano Linus, "rivista dei fumetti e dell'illustrazione". Per le "nuvole parlanti" è la consacrazione del passaggio da divertimento per l'infanzia a strumento intellettuale per parlare di arte, politica e cultura. Il primo numero (con l'omonimo personaggio in copertina) si presenta con un font essenziale, ancora oggi modernissimo. A pagina uno, un poco più che trentenne Umberto Eco intervista Elio Vittorini e Oreste Del Buono su «una cosa che riteniamo molto importante e seria, anche se apparentemente frivola: i fumetti di Charlie Brown». Linus nasce dalla curiosità di una coppia di intellettuali, Giovanni Gandini e sua moglie Anna Maria, titolari della libreria "Milano Libri" (dal 1962 in via Verdi, accanto alla "Scala"), e dei loro amici borghesi progressisti, attratti dalle novità artistiche in arrivo dall'estero. E conquistati dai Peanuts ("noccioline") di Charles Schulz tanto da diventarne editori. Arrivano Snoopy, Charlie Brown e Lucy, Braccio di Ferro, i supereroi della "Marvel", Asterix, Tintin. Pochi all'inizio gli italiani: c'è "Valentina" di Guido Crepax". Il racconto di come di come convinsero Schulz è fantastico: "Tutto ha origine dall'incontro dei Gandini con Charles Schulz, a Milano nella primavera del 1965. Le trattative per pubblicare in Italia le strisce arrivano a un punto morto, finché, scoperta la comune passione filatelica, Schulz si entusiasma per i francobolli di Gandini. La "Sede Vacante" soprattutto, ma «più che gli "Zeppelin" e il "Congresso filatelico" di Trieste - racconta Gandini in "Storie sparse" (Il Saggiatore) - a Schulz erano piaciuti due classici pezzi dell'Argentina, senza molto valore: la pecora "Merinos" da due pesos e il francobollo celestino con la sagoma dell'Argentina». «Certo, la mia collezione aveva un discreto valore - ricorda Gandini - tutta l'Italia-Repubblica completa e a fogli, tutta la Francia e tutta l'Austria del dopoguerra, e un San Marino splendido». Schulz alla fine cede. «Ci accordammo per la firma del contratto - ricorda Gandini - francobolli contro i diritti di pubblicazione dei Peanuts su Linus»". Così mi ha fatto piacere nei giorni scorsi brindare idealmente ai 65 anni del mio preferito fra tutti, piuttosto silente nei primi tempi e via via fattosi più verboso. Mi riferisco al bracchetto Snoopy. In suo omaggio ricordo alcune frasi che evocano grandi risate e che sono state degni, in certi passaggi della mia vita, di un loro utilizzo quale citazione. Eccole:

Era una notte buia e tempestosa... Ieri ero un cane... Oggi sono un cane... Domani, probabilmente, sarò ANCORA un cane. Sigh! C'è così poca speranza di far carriera... E' una bella sera d'estate... Ricordo quelle sere d'estate, tanti anni, fa all'Allevamento della Quercia... Sedevamo in circolo e cantavamo mentre qualcuno suonava un banjo (sigh). In realtà, non è vero... Nessuno sapeva suonare il banjo, e non cantavamo proprio... Ululavamo solo un bel po'! "Egregio collaboratore, le rimandiamo il suo stupido racconto. Lei è uno scrittore tremendo. Perché ci importuna? Non compreremmo un suo racconto neanche se ci pagasse. Ci lasci perdere. Sparisca. Crepi." Dev'essere una circolare di rifiuto… La Storia del Mondo. I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L'universo era in subbuglio. Poi venne il cane. Dannato Barone Rosso. Ricordati: noi non invecchiamo; maturiamo! (Quest'ultima me la devo segnare a carattere cubitali...)