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13 ago 2015

Ferragosto: dai fasti al barbecue

di Luciano Caveri

Chissà se anche voi avete dei posti - a me capita nella mia casa natale, dove abita solo più mia mamma - nei quali, scavando in armadi e cassetti, anche in periodi diversi, spuntano oggetti di vario genere che evocano da soli, fosse anche una sola cartolina, episodi interi del passato. Per cui alla fine una certa tendenza accumulatrice, che si accentua quando si diventa anziani, consente di trarne dei ricordi, anche quando queste cose in circostanze normali sarebbe già da tempo finite in un pattumiera a guisa di dimenticatoio. Vien da pensare che la vita sia così: una specie di stratificazione, più o meno alta, che segna il nostro passaggio per quel che dura.

Così per l'Umanità. E' interessante osservare questo stesso fenomeno in una logica comunitaria e non personale in ciascun territorio, perché la Terra - fatte salve le lande davvero desolate - non è altro che un puzzle di luoghi e popolazioni. I singoli particolari, interconnessi, formano l'insieme. Pensiamo al Ferragosto di queste ore che, come Natale o Carmevale, sono l'esito di un passato riciclato, in cui - come in una stessa scatola - chi è venuto dopo ha aggiunto qualcosa, trasformando e trasfigurando. Infatti la parola Ferragosto deriva dal latino, "Feriæ Augusti", la festa pagana, introdotta in onore dell'imperatore romano Augusto, con cui, dal primo giorno del mese di agosto (mese già dedicato in suo onore!) si celebrava la raccolta dei cereali e ben sappiamo come i ritmi della Natura siano basilari all'origine di ogni festività di cui chi viene dopo si impossessa, perché non si butta via niente. Tale celebrazione che di solito veniva festeggiata più avanti in settembre, alla fine del ciclo della stagione estiva, venne spostata sempre da Augusto all'inizio del mese che appunto già lo celebrava, compiendo così un doppio culto della propria personalità. Ma il colpo, visto quel che e successo dopo, è riuscito in pieno, malgrado la sua discussa personalità. Le "Feriæ augusti" si dipanavano tra riti collettivi e banchetti, bevute e momenti erotici libertini, a cui tutti potevano partecipare, comprese schiavi e serve. Il nostro Ferragosto sa più di festa paesana fra barbecue in campagna e gavettoni in spiaggia...