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13 mag 2015

Il Clima e le attese per Parigi

di Luciano Caveri

E' per le generazioni future che si piantano gli alberi. E' interessante quanta saggezza ci fosse nel mondo contadino, che un tempo - prima che gli agricoltori diventassero una piccola minoranza fra la popolazione - segnava con certe parole d'ordine la società tutta intera. Oggi ne resta un ricordo di quell'approccio che cementava una sorta di patto fra generazioni, cui corrisponde efficacemente quella consegna del testimone a chi, dopo di noi, prosegue il cammino. Spetta a noi mettere chi verrà nelle condizioni migliori, specie pensando che di Natura ce n'è una sola e quella, visto che sulla Terra ci abitiamo, ce la dovremmo tenere stretta.

Ci pensavo, ascoltando una recente intervista di Luca Mercalli sui cambiamenti climatici, in cui profetizzava - anche se io assai probabilmente non ci sarò più - come saranno le nostre montagne nel 2050. Se il riscaldamento globale proseguirà a questo ritmo, ci sarà solo più la neve alla sommità del Monte Bianco e del Monte Rosa, mentre al di sotto tutto sarà brullo fino ai prati e poi ai boschi. Ma anche le zone verdi subiranno il venir meno, specie nelle zone più secche della Valle, di quei réservoirs d'acqua che sono i ghiacciai. Naturalmente siamo di fronte a un problema mondiale e se a livello locale è importante muoversi (e la sommatoria delle volontà locali fa il globale) è vero che il grande dello sforzo dovrebbe stare nelle decisioni, finora deludenti, dei diversi Summit succedutisi nel tempo. Adesso tutti guardano al prossimo appuntamento, che così viene ben riassunto da "Wikipedia" in francese: "La Conférence de Paris sur les changements climatiques est une conférence qui aura lieu du 30 novembre au 15 décembre 2015 à Paris, capitale de la France. Elle est à la fois la 21e conférence des parties (COP-21) à la Convention-cadre des Nations unies sur les changements climatiques et la 11e conférence des parties siégeant en tant que Réunion des parties au protocole de Kyoto (CRP-11)". Sulle speranze, ecco il passaggio: "Selon le comité organisateur, l'objectif de cette conférence est "d'aboutir, pour la première fois, à un accord universel et contraignant permettant de lutter efficacement contre le dérèglement climatique et d'impulser/d'accélérer la transition vers des sociétés et des économies résilientes et sobres en carbone". À cet effet, l'accord, censé entrer en vigueur en 2020, devra à la fois traiter de l'atténuation - la baisse des émissions de gaz à effet de serre - et de l'adaptation des sociétés aux dérèglements climatiques existants et à venir. Il s'agira de trouver un équilibre entre les besoins et les capacités de chaque pays. La répartition de l'effort entre les émetteurs historiques et les économies émergentes est l'un des points sensibles de la négociation". Vedremo cosa avverrà. Resta intatto il problema della nostra attuale responsabilità verso chi verrà in futuro e le scelte o le mancate scelte saranno un'enorme peso.