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01 mar 2015

Quei tifosi olandesi a Roma

di Luciano Caveri

Roma è una città dalle molte facce e bisogna prenderle tutte, nel bene come nel male, facendo attenzione ai profumi di retorica, degni di un "Arbre magique". Malgrado il degrado contemporaneo, i millenni di storia non finiscono mai di stupire e ci vorrebbero mesi di soggiorno per poter godere di una parte ancora infinitesimale di quanto realizzato e accumulato nel tempo. Così, malgrado le terribili e talvolta dolenti magagne della città oggi persino "Capitale in Costituzione" (lo si è scritto nel 2001,come se ce fosse bisogno...), è una città che sa stupirti nella quotidianità e a vantaggio di tutti i palati. Quando, per lunghi anni nell'attività parlamentare, ho passato tanti giorni della settimana a Roma, non mancava mai l'occasione per "staccare", godendomi per un attimo uno degli angoli incantevoli a due passi da Montecitorio. Roma, la "Città eterna": così scriveva l'Imperatore Adriano nel primo secolo dopo Cristo: "Altre Rome verranno e io non so immaginare il volto; ma avrò contribuito a formarlo... Roma vivrà. Roma non perirà che con l'ultima città degli uomini".

Va aggiunto che mentre altre Capitali europee - cito solo Parigi e Roma - hanno saputo rinnovarsi nella continuità, Roma campa sul passato, mentre poco o nulla è stato fatto rispetto ai nuovi volti immaginati dal citato Imperatore, annoverato fra quelli "buoni". Oggi di Roma si parla per quei cretini di tifosi teppisti del "Feyenoord" di Rotterdam che hanno danneggiato - ed era già stato fatto in passato - l'elegante fontana della "Barcaccia", collocata al centro di piazza di Spagna, all'inizio del Seicento, ideata ingegnosamente da Pietro Bernini e forse dal più celebre figlio Gian Lorenzo. E' appunto uno dei luoghi più simbolici di Roma e metà classica del tour della città e anche dei miei giretti di decompressione. Cosa dire di cosa avvenuto? Rivedetevi le dichiarazioni del Questore di Roma a propria difesa e tutto si capisce. Che gli hooligan olandesi fossero un pericolo era stranoto e che al posto di chiedere scusa si usi la spiegazione persino aggressiva non fa neppure ridere ma intristisce. I danni alla fontana trascendono il fatto specifico, ma diventano esemplari del malfunzionamento della prevenzione verso delinquenti ben noti in giro ed anche per la sciatteria verso monumenti storici irripetibili. Ma su questo il mio pensiero è chiaro: ogni costo di ordine pubblico dentro e fuori dagli stadi (compreso chi va a zonzo a distruggere beni pubblici e privati) va ascritto alle società calcistiche e non pagato con le nostre tasse. Troppo comodo socializzare certi costi e poi tenere in piedi il circo del calcio con ingaggi e traffico fuori da ogni logica. Agro non a caso e azzeccato il riferimento del sagace giornalista Indro Montanelli che scrisse di Roma con qualche veleno di troppo: «Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida: "Forza Roma!", allude soltanto a una squadra di calcio». Calcio, sempre il calcio...