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13 gen 2015

La maledizione dell'integralismo

di Luciano Caveri

Li troveranno Chérif e Said Kouachi, i due fratelli francesi di origine algerina autori della strage al giornale "Charlie Hebdo", ieri mattina a Parigi. Già nella notte pareva che il loro arresto fosse imminente e i "social" ribollivano di anticipazioni fasulle. Non sfuggiranno all'apparato di polizia che li bracca e pagheranno per quei loro delitti compiuti in preda al loro delirio di distruzione. Gli integralismi religiosi fanno paura. L'attentato di ieri a Parigi, come le Torri Gemelle nel 2001 a New York, assumono un valore esemplare di un problema irrisolto. L'islamismo radicale si crogiola in una visione violenta e irrazionale, che non è fuori dai nostri confini, ma ormai nel cuore dell'Occidente, penetrando nella testa di giovani islamici, che svoltano verso il Male e questo avviene pure - ed è il profilo degli assassini - in neo-convertiti che scelgono l'Islam tagliando le proprie radici (e poi mozzano le teste come se nulla fosse...).

Ieri dopo il pezzo scritto a caldo qui sotto, mi arriva una mail del mio amico montanaro occitano dalla testa fina, intellettuale con le radici salde nella realtà, Mariano Allocco. L'incipit è un'affermazione empatica: «Sento che cosa è successo a Parigi e leggo quanto tu scrivi, rabbrividisco, un inizio d’anno da paura». Poi una serie di osservazioni forti: «Uno dei temi che ho sul tavolo è il rapporto di continuità tra monoteismo e mercato globale. Mi riferisco al monoteismo mediterraneo che inizia con Aton, poi col dio di Mosè, poi con quello di Paolo di Tarso, poi con Maometto, sempre lo stesso Dio che non ammette alternative. Non avrai altro Dio all'infuori di me... una traccia di sangue accompagna l'affermazione della verità che non ammette antagonismi, un atteggiamento culturale che si è spostato nella nuova sede della verità, quella del mercato globale. Può sembrare assurdo, ma c'è continuità e affinità culturale tra monoteismo e globalizzazione. Sarebbe meglio che si spiegassero anche a scuola i primi secoli dell'era volgare, la decisione di Costantino è stata un atto di fede, perbacco! L'evoluzione dell'Islam è un déjà vu, perbacco! Non so quanto l'Occidente sia cosciente di cosa sta succedendo, viviamo nella "cotonina" scandalizzandoci per la morte di un orso e non ci rendiamo conto di cosa sta succedendo... imbecilli! Era forse meglio continuare con un più tollerante paganesimo. Una soluzione potrebbe essere la riapertura dell'Olimpo? Potremmo mettere a disposizione altri monti se quello non va bene, qui ne abbiamo altri». Non mi avventuro in commenti su un tema così complesso. Ma certo condivido il fatto che oggi possiamo guardare con orrore all'estremismo islamico, ma anche il cristianesimo ha combinato i suoi guai con frange di fondamentalismo religioso. Ed ogni religione sembra avere nel suo seno questo virus: basta pensare al fondamentalismo indù, che pure non è monoteista. Ma mi fermo qui perché non posso scambiare letture con conoscenza. Quel che è certo è che sul terreno della politica - su cui sono più a mio agio - si sono riversate le stesse problematiche e la laicità ha i suoi mostri. Senza troppo tornare indietro: dal totalitarismo dello "Stato Nazione" alle ghigliottine della Rivoluzione francese, dal comunismo fattosi Chiesa senza perdono al nazionalismo che sfocia negli orrori di nazismo e fascismo. Sembra quasi che il rischio dell'integralismo penda sempre sulle nostre teste e rinasca dalle sue ceneri come l'Araba Fenice, come una maledizione per l'umanità.