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14 ago 2014

Le tante piaghe

di Luciano Caveri

Pensavo, qualche settimana fa, visitando a Malta la Concattedrale di San Giovanni Battista, chiesa barocca con uno stupefacente Caravaggio, come quest'isola - Stato dell'Unione europea - sia impregnata dalla storia di tutte le vicende legate al susseguirsi delle Crociate. Queste "avventure" sono state, nel nome della religione, la palese dimostrazione di come anche una religione d'amore, come il cristianesimo, possa sprofondare nella violenza e basta aggiungerci l'Inquisizione, le guerre di religione e le stragi degli eretici di varia epoca per tracciare un quadro desolante. I Papi degli ultimi anni, ormai dentro la modernità, hanno saputo ricostruire fatti e avvenimenti, dimostrando - con una presa di distanza forte - come certi avvenimenti drammatici e terribili siano oggi fuori dal nostro perimetro di idee e di comportamenti.

Così non è per gli estremisti islamici, compatti nella loro scelta violenta e distruttrice, come dimostrano sui molti scenari di guerra in corso e nelle azioni terroristiche nel cuore dell'odiato Occidente. Si tratta di un fenomeno che si diffonde e avvolge in egual modo Paesi arretrati e giovani occidentali che, pur di seconda o terza generazione, si avvicinano agli integralisti religiosi, facendo propri i principi di odio e di aggressione che purtroppo ben conosciamo. Queste vicende, che toccano scenari lontani e anche il nostro tran tran quotidiano per imprevedibili azioni terroristiche, stanno cambiando e cambieranno ancora in peggio le nostre vite. E' difficile trovare soluzioni quando il tuo interlocutore non ti rispetta e ritiene che l'eventuale circostanza di farti fuori sia un vanto suo personale per ottenere il suo Paradiso e sia un successo per combattere contro gli "infedeli". Noi, invece, siamo radicati in quei principi di Stato di diritto, di rispetto della diversità, di apertura e di tolleranza. Non tutti, naturalmente, per cui abbiamo potuto indignarci di Guantanamo, delle torture ammesse da Barack Obama nel dopo 11 settembre, combattiamo intolleranze e sproloqui razzisti. Ci fanno orrore, almeno a me, i cattolici oscurantisti, che pure ci sono e che vagheggiano (o vaneggiano) contro le diversità religiose. Il caso dell'Iraq contro cristiani e altre minoranze religiose è illuminante. Nessuno di noi mai gioirebbe, tranne qualche matto, per una bomba in una moschea, mentre feste popolari accompagnano lo scoppio nelle chiese cristiane. Sin qui, per quel che mi riguarda, nulla da eccepire. E però sono preoccupato di chi mi odia per partito preso, vorrebbe farmi cambiar religione e farmi secco potrebbe essere una vanteria. Non sopporta la mia cultura e gli aspetti fondamentali del mondo occidentale, compreso il Diritto, perché per loro il Diritto sono i precetti religiosi. So che questo non è l'Islam, ma noto con orrore che gli estremisti, che sono di fatto irrecuperabili, guadagnano terreno e conquistano Paesi interi, pronti nella loro decennale espansione a una continua escalation. Le stesse guerre di reazione che abbiamo fatto in diversi scenari, spesso con la balla della "forza di pace", sono state benzina sul fuoco, ma l'espansione - inutile essere ipocriti - ci sarebbe stata lo stesso e sarebbe stata la medesima cosa se, come ritengo legittimo, i palestinesi avessero avuto uno Stato vero e dovrebbero in primis lavorarci gli israeliani. Fatemi dire, però, uno Stato e non un Emirato con in testa la sola logica di distruzione di Israele con l'antisemitismo che si diffonde di nuovo ed è una malattia pericolosa, in tutte le epoche. Sappiamo dove si va a finire: nei pogrom e nei lager e nel dolore della diaspora. Capisco che il tema è complesso e ognuno tira la coperta corta dalla sua parte, in un mondo nel quale le discussioni pacate sono ormai un sogno, quando il dito finisce in qualche piaga. E mi pare che le piaghe si aprano dappertutto e non si sa troppo spesso che cosa fare. Pure le preghiere, che dovrebbero consolare ognuno a seconda della propria fede, sono diventate pallottole.