Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
17 nov 2013

Un puzzle che non si compone più

di Luciano Caveri

Ti guardi in giro e noti lo sconcerto. Spesso capita che qualcuno, reputandomi "esperto", mi chieda delle profezie e io astrologo per non apparire maleducato, ma sono piuttosto disonesto nel farlo, perché brancolo nel buio, non avendo una bussola che mi consenta di capire quale direzione stia prendendo l'Italia di oggi. I tasselli del puzzle della politica italiana sono fatti strani. Mentre sei lì che cerchi di capirci qualcosa, c'è una manina - tipo "Mano" della famiglia Addams - che ti cambia i tasselli e quindi il mosaico non lo riesci mai a completare.

Ricapitoliamo: nasce "Forza Italia", ma i "governativi" di Angelino Alfano, ministri in carica e altri se ne vanno in un nuovo partito; "Scelta Civica" si dissolve con gli ex democristiani che guardano agli ex democristiani dell'ormai morto "Popolo della Libertà"; "Sel", alla sinistra della sinistra, si becca una batosta per un'improvvida telefonata e risata del leader Nichi Vendola; nel Partito Democratico si danno botte da orbi e i "Cinque stelle" accumulano a Roma delle gaffe mica da ridere; l'Unione europea richiama l'Italia a picchiare ancora più duro sulla Legge di stabilità, segno che la vigilanza europea ci farà del male; con il "caso Cancellieri" dimostra che i poteri forti proteggono anche l'indifendibile. Un rosario di problemi, cui se ne potrebbero aggiungere molti altri, e che dimostra che è meglio tenere le cinture allacciate. Resta per ora indeterminato se sono solo turbolenze più volente del solito o se l'aereo questa volta si schianterà al suolo, con quali conseguenze e dove. Già la politica e le istituzioni sono ai minimi termini nella percezione popolare e questa purea di problemi non esalta per nulla e la preoccupazione ha raggiunto allarme rosso. Tutto ormai viene volto, però, per allungare la vita al Governo Letta: il francamente non capisco, perché alla fine forse sarebbe meglio andare alle elezioni. Conosco l'obiezione: con il "Porcellum" potrebbe riproporsi la zoppia fra Camera e Senato con un Parlamento senza una maggioranza simmetrica. Giusto, ma da quanti mesi si aspetta una nuova legge elettorale, fra promesse e disillusioni? Oggi che non ho una carica elettiva, che rischia sempre di farti cadere nella trappola di una visione non del tutto corretta dell'idem sentire, sono persuaso che larga parte della politica non colga il senso di sfiducia e di incazzatura che sembra una marea montante. Non è sempre una spinta protestataria giusta e corretta e mai condividerò logiche estreme di antipolitica e di antiparlamentarismo, ma è vero che il troppo stroppia. Se non si tornerà ad avere qualche certezza, dietro l'angolo vedo solo un altro angolo e poi un altro angolo, come se fossimo prigionieri di un dedalo da cui non si riesce ad uscire. Per la democrazia è una sconfitta che potrebbe portarti a stare ancora peggio!