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09 set 2013

Meglio il voto

di Luciano Caveri

Chissà se sono il solo che sogna l'esistenza del "teletrasporto", direttamente in una "terra promessa", per sparire "in quattro e quattro otto", fuggendo via dalla situazione italiana. Forse, vista da distante, da un luogo paradisiaco, raggiunto con la rapidità di spedizione e di arrivo di una mail, sull'Italia di oggi si potrebbe pure fare una risata beffarda. Però - visto che i sogni restano tali - meglio fare buon viso a cattivo gioco e lasciarsi andare a babbo morto in questa situazione, reagendo come è possibile fare. Il teologo antinazista Dietrich Bonhoeffer ha scritto: "L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica a sé". Belle frasi, che sono consolatorie e anche piene di quella speranza, che appunto troppo spesso si fa flebile. Per cui, con coraggio, parliamo di politica. Tutto porta a dire che il Governo Letta non vedrà il cambio dall'ora legale all'ora solare: non è più questione, insomma, di mangiare o no il panettone natalizio. Silvio Berlusconi sembra aver deciso di "staccare la spina", ma certo resta d'obbligo una qual certa cautela, perché il Cavaliere ci ha abituato ad un movimentismo senza eguali. Tuttavia, in questa circostanza lo scenario sembra adamantino: se non esiste alternativa alla sua decadenza da Senatore, allora - essendo la miglior difesa l'attacco - potrebbe nelle prossime ore ritirare la delegazione governativa di Forza Italia (già Popolo della Libertà) e aprire ufficialmente una crisi. Difficile dire dove si andrebbe a parare. Le elezioni anticipate, già in autunno o forse a inizio anno, sono un primo scenario. Oppure, tenendo conto dei quattro nuovi senatori a vita schierati a sinistra e qualche transfuga che lasci Beppe Grillo, potrebbe configurarsi un Letta bis senza berlusconiani. Potrebbe pesare poi, sull'intera vicenda una scelta clamorosa del Presidente Giorgio Napolitano, della serie "arrivederci e grazie" per avere un successore che rimescoli le carte e dia una prospettiva alla Legislatura, magari con un Governo tecnico. Ma sono questi pensieri in libertà, essendo evidente che nulla in questa fase appare davvero prevedibile. Si viaggia nel buio e i fari sono pure spenti. Altro che astrologare su grandi riforme, come si è fatto per mesi, prendendo un evidente abbaglio con la nascita di un Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali, che è meglio lasciar stare! Quando le cose sono incerte e le divisioni palesi, allora meglio evitare di porsi traguardi troppo ambiziosi e di fatto impossibili da raggiungere, oltreché pericolosi come toccare la Costituzione, senza clima costituente. Allo stato attuale, alla fine, "porcellum" o no, meglio andare al voto.