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11 ago 2013

Abracadabra

di Luciano Caveri

Le formule magiche mi hanno sempre divertito: dall'antichissima «abracadabra», alla favolistica «apriti Sesamo», alla simpatica «SimSalaBim». Purtroppo la magia non esiste e dunque dobbiamo affannarci nella nostra quotidianità, senza stampelle di questo genere, che pure sarebbero consolatorie. Molte volte nella vita mi sarebbe servita una bacchetta magica, ma ho imparato a diffidare di chi dice di averla e al massimo riesce a tirar fuori, da semplice illusionista, un coniglio dal cappello. Ma poi, specie d'estate, quando spazi di ozio obbligano alla distensione, capitano due fenomeni concomitanti: le chiacchiere usa e getta (verrebbe da adoperare il termine "cazzeggio", sdoganato pure dallo "Zanichelli": "(volg.) parlare a vanvera o non seriamente | fare cose sciocche, frivole; perdere tempo senza far niente" e l'acquisto della stampa rosa nelle sue diverse sfumature. Si scopre ormai che la magia si è dilatata. Un tempo lo spazio maggiore era dedicato agli oroscopi. Ricordo cosa sul tema scrisse la grande scienziata Margherita Hack, scomparsa pochi mesi fa: "L'astrologia poteva avere una giustificazione secoli fa quando non si sapeva assolutamente nulla del cielo, e, delle stelle, si ignorava cosa fossero e a che distanza si trovassero. Era, allora, lecito pensare che tutti gli astri, senza distinzione, potessero avere una qualche influenza sulla Terra, come accade nel caso del Sole e della Luna. Stelle, pianeti, Sole e Luna, non erano soltanto indispensabili, per creare un calendario e per orientarsi, ma erano anche temuti: un’eclisse, una cometa facevano spavento dato che non si capiva con precisione né la loro natura, né la loro causa". Spiegata come nasce la "bufala" scientifica, aggiungeva: "Ciò che più sorprende è che la consapevolezza della fallibilità delle previsioni astrologiche o magiche non si sia ancora radicata del tutto, nonostante la nostra sia una società tecnologica e a un discreto livello di istruzione. Anzi, secondo alcune statistiche l’astrologia è il culto religioso più diffuso sul nostro pianeta". Anni fa, per puro divertimento, ho letto il mio oroscopo (per la cronaca sono Capricorno ascendente Leone) dello stesso giorno, scritto da diversi astrologi e dunque in differenti versioni. Purtroppo per loro e per me, la varietà previsionale avrebbe gettato nello sconforto anche il più fedele degli adepti di stelle e pianeti di un cielo fittizio, perché pura invenzione. Tutto e il contrario di tutto. Ma oggi dalle ciacole estive e dalla lettura della stampa "pettegola" emerge come, accanto ai segni zodiacali e a quelle previsioni, si affermi sempre di più un filone "new age" - rispettabilissimo nelle sue declinazioni e dunque non voglio offendere nessuno - che spazia da medicine variamente alternative a terapie olistiche, da pratiche spirituali a esercizi di meditazione, dalla musicoterapia all'equlibrio emozionale e mi limito a qualche esempio. Ma dal punto di vista scientifico, naturalmente, si può discutere e colpisce come la crisi attuale, che ha una componente umana che pesa su ciascuno di noi, preveda delle "vie di fuga" di diverso genere. Se questi diversivi fanno bene, non si discute, ma bisogna fare attenzione che la credulità non diventi un succedaneo della vita vera. Più ci si allontana dal reale e più si entra nelle sabbie mobili dell'illusorio.