"Meilleur et plus sage"

Una panoramica di ParigiLa vita è costruita attraverso dei fatti reali e non delle astrazioni. Ogni giorno ci sono delle scelte grandi o piccole da fare e le scelte influenzeranno - nel concatenamento fra causa e effetto - quel che capiterà dopo. Certo non c'è nessun meccanicismo, perché incombono sempre varianti infinite - belle o brutte - che incidono sul risultato finale.
Comunque sia, una strada bisogna pigliarla e dunque una decisione va presa. Chi si chiudesse in un eremo, nella speranza di non farlo, si troverà comunque a scegliere qualcosa, non fosse altro nella selva dei suoi pensieri.
Ci pensavo rispetto ai molti interrogativi che mio figlio Laurent si pone per la scelta che dovrà fare dopo la scuola superiore ed è quanto si proporrà fra un annetto. Una forca caudina mica da ridere ed è bene non far finta di niente.
Sulla Facoltà - fatti salvi gli ostacoli derivanti da dove c'è il numero chiuso - mio figlio oscilla fra diversi gradimenti e questo, come ho avuto modo di osservare, dovrebbe influenzare la scelta dell'Università. A meno che alla fine non incida la voglia di studiare qui in Valle e questo restringerebbe la possibilità di scelta. Variante peggiore è il fatto - ormai spada di Damocle su tutti - che poi, in modo piuttosto cieco, ci sia alla fine in Italia un giovane disoccupato su tre, ma questo è altro tema.
Ma - fossi in lui, ma lui è lui beninteso - io andrei in giro a studiare e non solo per quella meraviglia di "Erasmus" di recente salvata dai tagli europei. Allora mio figlio mi ha chiesto delle miei eventuali opzioni: io metterei per prima Parigi, poi Londra e magari Barcellona.
Ma andrebbe bene qualunque altra scelta. Resterei nel Vecchio Continente, ma conosco anche chi ha attraversato l'Oceano, studiando negli Stati Uniti.
Insomma: muoversi, se possibile. Non è detto che andare via per studiare significhi mai più tornare, anzi.
Sapendo che, con Michel de Montaigne: "Le gain de notre étude, c'est en être devenu meilleur et plus sage".

Commenti

Università ideale

Fatte tutte le ovvie premesse che tralascio, direi che, al di là della specifica passione che può portare uno studente a fare una specifica facoltà in un posto specifico, nel caso una famiglia disponga di sufficienti risorse finanziarie per far studiar bene i figli:
1. "École Polytechnique Fédérale de Lausanne - Epfl", sempre ai primissimi posti mondiali delle graduatorie, assolutamente al di sopra di tutte le università italiane, in zona francofona, corsi in inglese (ottimo bilinguismo franco-inglese), strutture all'avanguardia, vicinissima alla Valle d'Aosta. Se la facoltà che voglio fare lì c'è, non avrei dubbi.
2. L'Università di Losanna, non ai livelli di graduatoria dell'EPpfl, ma sempre svizzera, francofona, ed anni luce messa meglio in graduatoria (anche facendo una media delle graduatorie) delle università italiane.
3. Per restare in Italia, per una formazione manageriale, ingegneria gestionale al Politecnico di Torino o di Milano. Secondo me a ingegneria ti fanno "un mazzo" maggiore della "Bocconi" e costa come tutte le statali (ottimo rapporto qualità-prezzo). Ci sono corsi tenuti anche tutti in inglese.
Nel caso uno voglia studiare legge (quella italiana), lettere o scienze politiche è ovvio che non debba andare all'estero, ma poi quanti trovano lavoro con queste facoltà? Per altri aspetti la discussione è lunghissima. Io comunque punterei decisamente a Losanna. Francofona, vicinissima, ai vertici dell'insegnamento mondiale. Nel mondo la laurea svizzera è una laurea che pesa molto, ovviamente ci va anche uno studente che abbia voglia di farsi "il mazzo" ed un po' di risorse finanziarie da investire.

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