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23 dic 2012

L'orrore davanti alla televisione

di Luciano Caveri

Quando l'orrore irrompe in casa e finisce per inchiodarti alla televisione sei occupato nelle cose quotidiane: un pacco che si aggiunge sotto l'albero, una telefonata per la politica e le sue attese, due chiacchiere sulla neve e sulla cena tra poco in tavola. Cose così che rappresentano la vita di ogni giorno che inanella uno dietro l'altro la normalità. Poi dalla televisione accesa inizia a riversarsi quel flusso di notizie consentito da un mondo che le nuove tecnologie hanno accorciato sempre più e così il Connecticut è come se fosse qui dietro l'angolo di casa tua. E' una storia americana quella che occupa tutto lo spazio: un tizio ha ucciso i propri genitori e poi ha fatto una strage di bambini in una scuola elementare. armi alla mano. Purtroppo non è un fatto nuovo in un'America dove fatti analoghi sono purtroppo ripetitivi: cambiano gli Stati e l'età delle vittime ma il copione è molto simile. E la polemica di fondo è sempre la stessa: a consentire al matto di turno di compiere certe gesta è la facilità in quasi tutti gli Stati Uniti di comprare ogni tipo di arma e questa circostanza crea drammi come quello di ieri. Lo sappiamo bene e ogni volta ci si stupisce che certe ferite terribili, che mobilitano pure la Casa Bianca, non sortiscano nuove regole. Così, durante le minuziose ricostruzioni degli avvenimenti che mostrano dagli USA cosa vuol dire far televisione e la forza della reale concorrenza fra le reti tv, si ripropone questo vecchio dibattito fra chi - Costituzione americana alla mano - difende il diritto di essere armati come tradizione connessa al "sogno americano" e chi da la conta dei morti per l'acquisto di armi senza norme restrittive. Ma in fondo quel che conta è come, in una fredda sera d'inverno, mentre le interruzioni pubblicitarie ti offrono tutta la banalità della rappresentazione del Natale in famiglia, ti immedesimi con quei genitori cui un killer ha ucciso un figlio, che nella scala del dolore penso che sia qualcosa di indicibile. Ci ripensi poi al mattino, in un dormiveglia reso surreale per il silenzio felpato della nevicata notturna, e immagini il Natale di strazio di tante famiglie e di una comunità intera e relativizzi ogni tuo problema.