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29 nov 2012

Le attese grandi e piccole in politica

di Luciano Caveri

Sono sinceramente curioso di capire come finirà questa storia delle primarie nei due schieramenti della politica italiana, anche se ormai - sondaggi alla mano - non rappresentano più da soli la complessità di un corpo elettorale spezzettato e in libera uscita. Quelle del centrosinistra sono le prime elezioni interne vere e cioè con una contrapposizione incerta nei suoi esiti finali, riassumibile nello scontro Bersani-Renzi, che ha raggiunto toni accesi e lascerà strascichi mica da ridere nel gioco delicato fra le diverse anime di un partito complesso come un puzzle. I miei amici che se intendono delle primarie a sinistra sostengono che Bersani vincerà al secondo turno senza troppi sforzi per una mobilitazione della base più tradizionale del suo partito. Io non so se sarà così per la semplice ragione che Renzi resta per me un "oggetto misterioso" di cui non riesco a valutare l'impatto concreto, al di là di uno stile nuovo e adatto all'uso delle nuove tecnologie in politica. Intanto il Popolo della Libertà vive situazioni grottesche con le esternazioni a getto continuo e assai ondivaghe del suo leader (e finanziatore) Silvio Berlusconi. L'epilogo delle primarie potrebbe essere che non si faranno e che Angelino Alfano se ne andrà e il Cavaliere tornerà amministratore unico. I sondaggi, nella loro crudezza, mostrano la crisi in tutta la sua evidenza per un centrodestra che vive una vera e propria via crucis. Immagino che chi simpatizza per questi due grandi raggruppamenti politici potrebbe a questo punto dire: «E a casa tua?». Domanda legittima, perché se è vero che l'Union Valdôtaine non ha le primarie, è altrettanto vero che vivrà giorni intensi per una discussione interna che riguarda anche chi vi scrive. Sono infatti finito nell'elenco dei "cattivi" per la famosa, qui in Valle, lettera di solidarietà ad Elso Gerandin per tutta la polemica sulla riforma degli Enti locali. Lettera al presidente del Movimento considerata da alcuni e da qualcuno improvvida per tempi e modi prima del referendum sul pirogassificatore perso di brutto. Io ho già cercato al Gruppo dell'UV di spiegare che il quadro della sconfitta è molto più complesso e meritevole di analisi vere e non processi sommari e che, chi cerca capri espiatori, talvolta dovrebbe dotarsi di uno specchio. Ma non sono stato convincente e domani alle cinque della sera - l'orario fatidico della celebre e funerea poesia di Federico Garcia Lorca - sarò in Avenue des Maquisards. A differenza delle primarie, una storia tutta valdostana.