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19 nov 2012

Le radio francofone e le nuove tecnologie

di Luciano Caveri

In Consiglio Valle un gruppo d'opposizione, Alpe, ha chiesto un impegno della Regione per la ricezione delle radio francofone. Il tema, interessante vista la ricchezza della radiofonia in lingua francese, penso che in questa fase sia ormai più una scelta d'impegno personale che di denaro pubblico. In un passato remoto, chi avesse voluto ascoltare radio francofone, doveva aspettare la sera e qualcosa in Onde Medie (AM), Onde Lunghe (LW) o Onde Corte (SW) lo si poteva trovare. Erano ascolti pieni di fruscii e interferenze, nulla a che fare con la qualità oggi giustamente reclamata. Ma la gran parte dell'ascolto radio era allora concentrato - e lo è ancora oggi - sulla Modulazione di Frequenza (FM) che non consentiva da noi ricezioni d'Oltralpe neppure al momento, nella seconda metà degli anni Settanta, della liberalizzazione con la nascita di numerose radio private. Questa nascita della concorrenza ha saturato le frequenze e così da noi, lungo l'asse centrale della Valle, di spazio di trasmissione non ce n'è più per prevedere l'arrivo di emittenti francofone (oggi il segnale potrebbe essere captato via satellite e ridiffuso). Ma penso che oggi ci siano possibilità alternative: chiunque voglia ascoltare emittenti in francese può farlo attraverso Internet nelle sue diverse modalità di diffusione e alcuni consentono di sentire tutte le radio del mondo in apposite raccolte. Chi abbia un wifi a disposizione può usare anche le "App", se proprietario di un telefono adatto, che consentono di ascoltare tutte le radio pubbliche francesi, svizzere, del Québec, del Belgio vallone e un gran numero di emittenti private degli stessi Paesi. Ad esempio su "Radio France" si possono ascoltare tutte le radio "regionali", compresa "Radio Bleu-Savoie". Un giorno verrà in cui la radio digitale (nota come "DAB", ma in realtà la tecnologia è migliorata nel tempo) consentirà ottima ricezione, specie rispetto al pasticcio italiano attuale soprattutto nelle città, con maggior spazio per trasmettere numerose emittenti. Purtroppo in Italia si stanno accumulando i soliti ritardi, che paradossalmente hanno consentito la maturazione della tecnologia (chi abbia una radio "DAB" può ascoltare i canali "Rai" su Aosta). Il passaggio al digitale permetterebbe, se lo si volesse, di avere anche in Valle dei bouquet radio francofoni in una logica di ulteriore, maggior facilità per gli ascoltatori.